7 luglio 2017

Sta per prendere avvio un progetto di racconto che descriverà la realtà dei Balcani, attraverso la chiave di lettura degli Spomenik, i monumenti voluti da Tito. Per sostenere l'iniziativa si è avviato un crowdfunding

Spomenik è una parola serbo-croata che letteralmente significa “monumento”. Riferita al contesto balcanico, tuttavia, essa si riferisce ad una particolarissima tipologia di opera, ovvero tutti quei manufatti costruiti durante la dittatura socialista di Josip Broz Tito. Sono solitamente memoriali di guerra, una sorta di totem eretti nei luoghi dove si sono tenute battaglie importanti, e ideati per ricreare, in un nuovo stile architettonico a tratti futuristico e spesso indecifrabile, un’identità jugoslava trasversale. Per cui andare alla loro riscoperta equivale alla ricerca di una cultura a volte volutamente dimenticata.

Di questo, e non solo, parla il progetto "Spomenik, la Jugoslavia che resta". Stefano Fasano, Veronica Tosetti ed Eliana Albertini, nell'ordine giornalista, autrice e disegnatrice ne saranno gli artefici. Da qualche mese si sono messi in gioco per portare a termine un obiettivo che sta loro molto a cuore: quello di raccontare, attraverso un lavoro giornalistico e artistico allo stesso tempo (ovvero un reportage illustrato), le storie dietro a questi monumenti.

Il progetto ha ottenuto la Menzione Speciale della giuria del bando di concorso Fuorirotta, permettendo loro di accedere alla piattaforma di crowdfunding per raccogliere fondi al fine di realizzare questo reportage.

Per maggiori informazioni: http://www.fuorirotta.org/progetti/spomenik-la-jugoslavia-che-resta
mail spomenik.fuorirotta@gmail.com