Roma, Torino, Milano, Firenze: nelle principali città italiane queste sono settimane di cinema. E spesso vi sono film dal sud est Europa e dal Caucaso

20/11/2014 -  Nicola Falcinella

Il festival del cinema romeno a Roma da oggi, il Torino Film Festival (da venerdì 21 al 29, informazioni www.torinofilmfest.org) e il Festival Filmmaker a Milano: mentre si conclude Balkan Express a Firenze , continuano settimane intense per il cinema balcanico in Italia.

Dopo che il Festival del cinema di Roma ha nel mese di ottobre ignorato la produzione dell’area, neppure la rassegna torinese, alla 32° edizione, ha inserito un film dell’Europa del sudest in competizione. È però presente una rappresentanza sparsa nelle diverse sezioni che arriva da Romania, Serbia, Grecia, Montenegro e Armenia.

In “Festa mobile” c’è il corto “The Nostalgic Mechanic of Randomness” di Constantin Popescu, già autore di “Portrait of the Fighter as a Young Man” e di un episodio del collettivo “Racconti dell’età dell’oro”. È la storia di Titi Penescu, anziano ex aviatore, che vive da solo dopo la morte della moglie in un mondo ostile: a fargli compagnia, solo il pappagallo Kiki e la sua motocicletta, una Bmw sidecar. Un giorno, andando al cimitero, incontra una ragazza e la giornata cambia, in un racconto di solitudini e di incontri tra marginali che si riconoscono e si capiscono.

Nella sezione più sperimentale Onde c’è “Okean – Ocean” della serba Tamara Drakulić. Il viaggio a bordo di un cargo dalle coste europee alle Hawaii, passando per i Caraibi e il Pacifico. Una traversata che è anche un viaggio spirituale attraverso il presente, i ricordi e la maestosità dell’oceano: “Una ricerca libera e commovente, per un cinema che sperimenta a cuore aperto, a contatto con la vita e con la morte”.

Nel corto visionario “Washingtonia” della greca Konstantina Kotzamani, Washingtonia è la nuova, impossibile Atene: una città tropicale in cui le persone vivono in mezzo agli animali, creature solitarie in una giungla urbana. In “Zakloni – Shelters” il montenegrino Ivan Salatić racconta del diciassettenne Luka. È estate, i suoi genitori si stanno separando, nel frattempo abita dagli zii e non ha nulla da fare, se non tuffarsi in mare e forse innamorarsi.

Nel concorso Internazionale.doc figurano due documentari, uno armeno e uno romeno. Innanzitutto “Endless Escape, Eternal Return” di Harutyun Khachatryan, un grande del cinema caucasico, ripercorre come tra il 1988 e l'inizio degli anni ‘90, tre eventi scossero l'Armenia: un terribile terremoto, la guerra del Nagorno-Karabakh e il crollo dell'Urss. Per alcuni la scelta di fronte a questi drammatici eventi fu l'esilio: Khachatryan segue il rocambolesco destino di uno di quegli uomini che decisero di lasciare il proprio paese, dando vita al ritratto epico ed emozionante di un instancabile narratore. Teodora Ana Mihai in “Waiting for August” si concentra su Georgina prossima a compiere 15 anni. Vive con i suoi sei fratelli in un complesso di case popolari di Bacau, mentre la mamma è a Torino per un lavoro da badante e non tornerà prima della prossima estate. Nell'anno in cui per lei cambierà tutto, Georgina si incarica di accudire i fratelli.

Nella sezione “TFFDoc / Democrazia” è ospitato “Srok – The Term” di Pavel Kostomarov, Aleksei Pivovarov e Aleksandr Rastorguev: un complesso ritratto degli eroi dell’opposizione anti-Putin, l’ex-blogger e futuro candidato alla presidenza, Alexei Navalny, la bella Ksenia Sobchak, star della Tv russa, il suo fidanzato, Ilya Yashin, del partito liberale, Sergei Udaltsov, leader della sinistra radicale.

Alcuni lavori dell’area saranno proposti anche al festival Filmmaker a Milano, dal 28 novembre all’8 dicembre. La sezione Prospettive include lo sloveno “Ednina” di Jan Mozetič, su uno strano collezionista che abita nel grattacielo di una città gelata. A differenza degli altri, non raccoglie cartoline o monete ma storie accatastate nella spazzatura, residui di eventi trascorsi. Accantona i propri ricordi e sentimenti a favore delle vite altrui, ma lo scorrere del tempo rivela un filo persistente di desideri e ferite. Nei Fuori formato sono presenti “Deep Sleep” di Basma Alsharif (Malta/Grecia/Francia/Palestina), viaggio sotto auto-ipnosi tra rovine di civiltà antiche e moderne società in rovina, da Atene a Malta fino alla «post-civilizzazione» di Gaza, ritmato da pulsazioni sonore e flicker iridescenti, e “Return to Aeolus Street (Six Popular Paintings)” della greca Maria Kourkouta, che parted a frammenti insignificanti di vecchi film greci rilavorati, rallentati, ripetuti: versi di poeti greci del secolo scorso e la musica di Manos Hadjidakis accompagnano in un viaggio a ritroso, verso un passato e un presente simbolicamente racchiusi in una strada del centro di Atene.

Infine dal 20 al 23 novembre la Casa del Cinema di Roma ospita il Festival del Cinema Romeno - Procult Cinema Festival Roma con proiezioni a ingresso gratuito. Apetura giovedì alle 20 con “The Unsaved - La limita de jos a cerului” di Igor Cobileanski, il film più nominato al premio Gopo dell’industria cinematografica romena con ben 13 nomination. La storia del diciannovenne Viorel vive con la madre in una piccola sperduta città moldava, guadagnando qualcosa dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Per salvare la donna che ama si troverà in una situazione inaspettata.

Nel programma “La nostra fede è la nostra vita – Romania, gli anni del terrore” di Umberto Rondi, un “documentario dedicato ai martiri romeni e a tutti coloro che soffrirono durante la lunga dittatura comunista in Romania, attraverso il racconto delle persecuzioni religiose in particolare contro la Chiesa cattolica durante i più feroci anni del regime comunista imposto da Stalin”.

Sabato alle 18.45 da segnalare “Love Building” debutto nel lungometraggio di Iulia Rugina (della quale sarà mostrato anche il corto “Morire per amor ferito”), con tredici coppie riunite in un resort per sistemare le proprie vite sentimentali in sette giorni, grazie all'aiuto di tre terapeuti, anch’essi con i propri problemi.

Conclude domenica alle 18 “Closer To The Moon” di Nae Caranfil, storia di una spettacolare rapina in banca nella Bucarest del 1959 seguita da un processo ai cinque colpevoli che fece scalpore. Caranfil, regista di “Asfalt Tango”, “Dolce far niente”, “Filantropica” e “The Rest is Silence”, dirige un cast internazionale con Vera Farmiga (“The Departed”, “Tra le nuvole”) e Mark Strong (“Oliver Twist”, “RocknRolla”, “Kick-Ass”). Saranno presenti i registi dei film, in giuria i giornalisti Elena Postelnicu e Paolo Fallai, il produttore Francesco Pamphili, il regista Sorin Militaru e l’attrice Maria Dinulescu.


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