4 ottobre 2017
Gazmend Kapllani

Gazmend Kapllani, scrittore di origine albanese, che scrive le sue opere in greco, si è aggiudicato con il suo Breve diario di frontiera il premio promosso a Cassino

Il Premio internazionale letterature dal fronte si propone di raccogliere, esaminare, valutare e premiare uno o più autori che raccontano le storie, gli avvenimenti, le testimonianze nate sui fronti di guerra.

Lo scopo letterario del Premio è quello di enucleare attraverso una lente di ingrandimento, quale è ogni premio letterario, il rapporto tra letteratura ed avvenimenti bellici con particolare rilievo agli aspetti storici ed umani delle opere; come evolve lo stile, l’attenzione, la sensibilizzazione dell’autore di fronte - e spesso dentro - le tragedie che sconvolgono l’umanità.

Il Premio si pone con ambizione, l’obiettivo di individuare un metro di analisi di una tale letteratura che ponga in primo piano le diverse e modernissime forme di guerra che, spesso, rimangono latenti e che attengono a problematiche irrisolte dell’umanità come le tensioni etniche e religiose, le grandi epidemie, le tragedie legate alla sopravvivenza di intere popolazioni.

Il Premio sarà consegnato all’autore venerdì 6 ottobre alle ore 10 presso l’Aula Pacis di Cassino.

Gazmend Kapllani parteciperà anche a Indipendentemente, Festival dell’editoria e delle arti al Castello Visconteo di Belgioioso (PV), dove dialogherà con lo scrittore e giornalista Marco Ciriello il 7 ottobre alle ore 19.00 presso la sala degli Affreschi.

Dopo aver trascorso l’infanzia e gli anni della scuola in Albania, immaginando che le minigonne e i quiz della tv di stato italiana fossero la realtà di ogni giorno della vita in Occidente – e fantasticando di conseguenza di poter vivere al di là del confine – la morte del dittatore Enver Hoxha finalmente consente a Gazmend Kapllani di mettere in pratica il proprio piano di fuga. Tuttavia, al suo arrivo nella Terra Promessa, non trova né procaci e disponibili fanciulle né il caloroso benvenuto che aveva immaginato di ricevere dai suoi cugini greci.

Viene invece sbattuto in un centro di detenzione temporaneo, situato in una piccola città di confine. Gazi e i suoi compagni immigrati cercheranno così di trovare un lavoro, cominciando a pianificare le loro vite future in Grecia e immaginando ricchezze e successi che rimangono sempre appena oltre la loro portata. Kapllani racconta con irriverenza e ironia di un’infanzia popolata di onnipresenti e paranoici delatori e di cartoni di sapone in polvere sbiancati dalla salsedine del Mare Adriatico utilizzati come feticci dell’Occidente per decorare il salotto di casa, e, intrecciando questi ricordi con il presente di migranti afflitti dalla “sindrome del confine” (uno stato mentale al pari di un’esperienza geografica), confeziona un brillante e intenso romanzo d’esordio.

Gazmend Kapllani è nato a Lushnjë, in Albania, nel 1967. Nel gennaio del 1991, dopo la caduta del regime totalitario albanese, ha raggiunto la Grecia a piedi insieme ad altri migranti. Per sopravvivere vi ha svolto tutti i mestieri: manovale, lavapiatti, edicolante. Si è laureato in lettere presso l’Università Statale Giovanni Capodistria di Atene e ha svolto la tesi di dottorato presso l’Università Pantio di Atene, dove ha anche insegnato Storia e Cultura dell’Albania moderna. È stato editorialista dell’autorevole quotidiano ateniese Ta Nea. Nel 2012 è stato Fellow del Radcliffe Institute dell’Università di Harvard. Vive tra l’Europa e gli Stati Uniti, dove insegna Letteratura e Storia europea.

Link: delvecchioeditore.it

Recensione

Gazmend Kapllani, Breve diario di frontiera, trad. di Maurizio De Rosa, Del Vecchio Editore, pag. 187, €.15,00

Vai alla recensione a firma di Diego Zandel