La Trinità di Gergeti, una delle chiese più famose di Georgia. Sullo sfondo il monte Kazbek (5047 metri)

Nasce a Milano l'associazione "Con la Georgia nel cuore". Tra i promotori Nina Kauchtschischwili, russista e docente all'Università di Bergamo. Un'intervista

03/02/2009 -  Maria Elena Murdaca

Da alcuni anni, regolarmente, a Milano, l'ultima domenica di gennaio, la comunità georgiana si riunisce per festeggiare Santa Nino, la santa che ha cristianizzato la Georgia. Due anni fa è stata lanciata l'idea di dar vita ad un'associazione che facesse da ponte fra Italia e Georgia, con il precipuo scopo di aiutare la Georgia. Oggi, l'idea è diventata una realtà concreta. Il 25 gennaio, alla presenza del ministro plenipotenziario georgiano Irakli Khutsurauli, e di Khètèvane Bagrationi De Moukhrani ambasciatore di Georgia presso la Santa Sede si è festeggiata la nascita dell'associazione "Con la Georgia nel cuore". Il suo presidente è Nina Kauchtschischwili, professore dell'Università di Bergamo. Nina Kauchtschischwili è nota a tutti gli studenti di lingua e letteratura russa, che si sono formati suoi suoi manuali di grammatica, e, con la sua energia, è un punto di riferimento sia per la diaspora georgiana in Italia sia per gli italiani che amano la Georgia.

Come vede i rapporti culturali tra Russia e Georgia? Senza dubbio gli artisti georgiani negli anni passati sono stati molto legati al mondo culturale russo. Ora com'è la situazione?

Certo in passato la Georgia è stata in parte debitrice della Russia. Nell'800 e '900 la cultura locale era inscindibile da quella russa. Ora si cerca di sganciarsi il più possibile, ma non è sempre facile anche perché tutto ciò che si riferisce alla mentalità sovietica fa fatica a morire. Oggi c'è però anche un nuovo pericolo: il presidente Saakashvili cerca di combattere tutto ciò che definisce "mentalità sovietica", ma una tale posizione radicale rischia di distruggere anche cose valide.

Nella letteratura russa, in particolare del secolo scorso, si fa riferimento al Caucaso anche per la bellezza naturalistica dei luoghi. Ora sembra che il Caucaso sia presente solo con riferimenti al terrorismo e alla situazione politica...
La letteratura russa è stata grande debitrice del Caucaso: Griboedov, Puškin, Lermontov, Tolstoj e anche diversi scrittori del '900. Oggi la letteratura russa come tale sta attraversando un periodo di grave crisi: non ci sono per il momento grandi scrittori, sembra che siano stati schiacciati sotto il peso della letteratura d'emigrazione che ha fatto irruzione nel paese dopo la fine dell'Urss e non si è trovato un orientamento artistico-ideologico in grado di sollevarsi veramente.

Si è inaugurata l'associazione culturale "Con la Georgia nel cuore" : con che programma, con che intenti?
La nostra associazione ha essenzialmente due ambizioni: diffondere in Italia l'antica cultura georgiana, tanto importante come ponte tra occidente e oriente. L'altro nostro scopo è: metterci a disposizione degli immigrati relativamente numerosi per un paese così piccolo, salvaguardare la cultura georgiana odierna, tentare di creare dei centri culturali e sociali per salvaguardare il bagaglio culturale degli emigrati.

Qual è lo status attuale dei rapporti culturali fra Italia e Georgia? Qual'è il campo in cui la collaborazione è più stretta: letteratura, musica, danza, arti figurative...
Direi che per ora possiamo parlare solo di una sporadica collaborazione: speriamo di poter tradurre opere letterarie georgiane, a Tbilisi è stato inaugurato il centro culturale italiano e speriamo che possa progredire. Per adesso sono più frequenti i contatti nel campo musicale, della danza e del cinema. Andrebbero invece incentivati quelli nel campo delle arti figurative, poiché ho visto in Georgia cose interessanti, ma per ora, a quanto pare, non esportabili.

Un esempio pratico di collaborazione fra Italia e Georgia è Adriano Alpago Novello: come è nata la collaborazione, e che cosa ha fatto per la Georgia?
Adriano Alpago ha pubblicato numerose opere sull'architettura georgiana. Forse il più importante volume è stato pubblicato in Belgio, con una ricca introduzione storico-culturale e illustrazione dei più importanti monumenti architettonici e artistici. È stato animatore dei simposi italo-georgiani organizzati in Italia e ha creato una mostra fotografico-architettonica itinerante che è stata esposta a Taranto, Lecce, Bari, Pavia, Mantova e altri centri settentrionali. L'inaugurazione di queste mostre è stata occasione per organizzare una tavola rotonda sulla cultura georgiana e sui rapporti culturali italo-georgiani.


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