Uno il film in concorso dell'Europa orientale al 72mo Festival di Cannes che si apre oggi. E' "The whistlers" del romeno Corneliu Porumboiu
Il romeno Corneliu Porumboiu, per la prima volta in gara, capeggia la pattuglia balcanica al 72° Festival di Cannes, in programma da oggi fino a sabato 25 maggio. Il regista, noto per “A est di Bucarest” (Caméra d'or a Cannes nel 2006), “Politist, adjectiv” (2009) e “Il tesoro” (2015), presenta “La Gomera - The Whistlers” ed è l'unico dell'Europa orientale tra i 21 in gara per la Palma d'oro. Il protagonista della pellicola è Vlad Ivanov (“4 mesi, 3 settimane, 2 giorni”, “Il concerto”, “Il caso Kerenes”, “Un padre, una figlia”, “Tramonto”) e il titolo deriva dall'isola delle Canarie che ospita un carcere che è il punto di arrivo di un viaggio.
Tra i più attesi in concorso ci sono il film d'apertura “The Dead Don’t Die” di Jim Jarmusch, “Once Upon a Time... in Hollywood” di Quentin Tarantino, “Mektoub, My Love: Intermezzo” di Abdellatif Kechiche, “Sorry We Missed You” di Ken Loach, “Gisaengchung Parasite” di Bong Joon-ho, “Le jeune Ahmed” di Jean-Pierre e Luc Dardenne, “Roubaix, une lumière - Oh Mercy!” di Arnaud Desplechin, “Matthias et Maxime” di Xavier Dolan e “A Hidden Life” di Terrence Malick, più “Dolor y Gloria” di Pedro Almodóvar e “Il traditore” di Marco Bellocchio.
Nella sezione Un certain regard, oltre all'animazione italiana “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” di Lorenzo Mattotti, “Jeanne” di Bruno Dumont e “Chambre 212” di Christophe Honor, ci sono due giovanissimi, “Evge - Homeward” dell'ucraino debuttante Nariman Aliev e il russo “Dylda” di Kantemir Balagov, che si era già fatto apprezzare con l'esordio “Tesnota”.
La Quinzaine des realisateurs ha selezionato “And Then We Danced”, produzione svedese del georgiano Levan Akin, che sarà proiettato giovedì 16, e il corto “Olla” dell'attrice franco-greca Ariane Labed (nota per “Attenberg”). Da segnalare la proiezione di cinque corti del progetto SEE Factory, con coppie di registi provenienti dall'ex-Jugoslavia: Slovenia (“The Right One” di Urška Djukić e Gabriel Tzafka con Doroteja Nadrah e Mirjana Karanović); Montenegro (“Love supreme” di Dušan Kasalica con la romena Teodora Ana Mihai; Macedonia del nord (“The Sign” Eleonore Veninove con l'israeliano Yone Rozenkiera); Serbia ( “Mommy” di Maše Šarović e l'israeliano Sharon Angelhart; Bosnia (“Spit” di Neven Samardžić con la brasiliana Carolina Markowitz).
La giuria cortometraggi e Cinéfondation comprende il regista greco Panos H. Koutras e il regista romeno Catalin Mitulescu per giudicare gli 11 corti in lizza per la Palma d'oro. Tra questi: “The Van” dell'albanese Erenik Beqiri, “Anna” di Dekel Berenson di prodzione Ucraina/Regno Unito/Israele e il greco “The Distance between Us and the Sky” di Vasilis Kekatos.
La Semaine de la critique propone il lungometraggio di coproduzione bosniaca “Les héros ne meurent jamais - Heroes Don’t Die” di Aude Léa Rapin e il cortometraggio romeno “Ultimul drum spre mare – The Last Trip to the Seaside” di Adi Voicu.
Cannes Classics, dedicata ai grandi classici, ai restauri e ai documentari sul cinema, vedrà la presentazione del georgiano “Tetri karavani - The White Caravan” (1964) d’Eldar Shengelaia et Tamaz Meliava. Un film riportato allo splendore originario dal Georgian National Film Center e dagli Archivi nazionali della Georgia e che sarà proiettato alla presenza del regista Shengelaia.
Oltre a diversi film al Film Market, la Slovenia avrà come Producer on the move, il giovane regista e produttore Rok Biček, noto per le sue regie “Class Enemy” e “The Family”, ma anche per “Winter Flies” diretto da Olmo Omerzu e “Consequences” di Darko Štante.
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