Alimenti per astronauti di produzione bulgara - Ivorrusev/Wikimedia Commons – CC BY-SA 4.0

Alimenti per astronauti di produzione bulgara - Ivorrusev/Wikimedia Commons – CC BY-SA 4.0

Imprenditrici e ricercatori stanno unendo le forze per far tornare la Bulgaria sulla mappa mondiale dei produttori di alimenti per astronauti. I nuovi cibi liofilizzati si potranno però consumare anche sulla Terra

02/05/2025 -  Dragomir Nikolov Sofia

(Questo articolo è stato originariamente prodotto dalla testata bulgara Mediapool  nell'ambito del progetto PULSE)

Prima della caduta del comunismo la Bulgaria era tra i primi produttori al mondo di cibo per gli astronauti, insieme con le superpotenze Usa e Urss. Era merito del Balgarsko kosmichesko menu (“Menù cosmico bulgaro”) sviluppato dallo scienziato Tsvetan Tsvetkov presso l'Istituto di criobiologia e tecnologie alimentari dell'Accademia bulgara per l’agricoltura. Il menù ha accompagnato i voli del progetto Shipka, missione spaziale congiunta bulgaro-sovietica, e ha continuato a essere impiegato fino alla fine degli anni Ottanta. 

Durante gli anni della transizione la produzione si è interrotta, ma la tecnologia è rimasta. Ora l'Istituto di criobiologia e tecnologie alimentari collabora con Antarta, l’azienda guidata da Neli Simeonova che sta dietro la rinascita dell’industria bulgara del cibo per astronauti. 

Il rilancio della produzione

Tutto è iniziato circa quattro anni fa, quando le amiche di lunga data Neli Simeonova e Lyudmila Filipova s’incontrano in occasione dell’uscita del romanzo storico scritto da quest’ultima. Nel bel mezzo di una conversazione sulla storia e le invenzioni bulgare, improvvisamente Filipova – astronoma oltre che scrittrice – lancia l'idea di rilanciare la produzione di cibo spaziale in Bulgaria. 

Pochi giorni prima Simeonova – dottoressa in medicina e imprenditrice – aveva discusso con amici militari di cosa si nutrissero i soldati durante le missioni. “Mi è venuto in mente che il cibo spaziale potrebbe avere molti usi anche sulla Terra, in particolare durante le missioni militari o in situazioni estreme. Così ho detto subito a Lyudmila che sostenevo al 100% l'idea di far rinascere il cibo spaziale”, racconta Simeonova.

Le due amiche hanno scoperto che nel passato la produzione avveniva presso l'Istituto di criobiologia e tecnologie alimentari: i suoi scienziati hanno accolto con gioia la notizia che finalmente ci fosse un soggetto privato interessato a riprendere quella produzione. 

Bevande, barrette, e moussaka

I cibi spaziali bulgari erano e saranno ancora prodotti con il metodo della liofilizzazione. Si tratta di un processo di disidratazione, che rende il cibo secco ed estremamente compatto e leggero. “Le qualità nutrizionali vengono completamente preservate. Non si verifica alcuna denaturazione delle proteine, non ci sono cambiamenti nella composizione molecolare dell'alimento. I nutrienti non mutano, vengono preservate tutte le vitamine e i minerali”, afferma Simeonova.

Prendiamo ad esempio un piatto come la moussaka, che contiene carne di manzo, patate e altre verdure. Dopo aver subito il processo di liofilizzazione, effettuato in apparecchiature specializzate, il piatto conserva tutte le proprietà nutrizionali necessarie, ma è in forma secca. Anche se non vengono aggiunti conservanti, coloranti o altre sostanze chimiche, i prodotti hanno comunque un lungo periodo di conservazione.

I primi prodotti che l’azienda di Simenova ha iniziato a sviluppare e brevettare sono degli alimenti funzionali, come bevande probiotiche e barrette che contribuiscono a mantenere il normale equilibrio energetico in persone che si trovano in situazioni estreme. Gli astronauti sono tra queste a causa dell'ambiente a gravità zero in cui si trovano, che provoca una perdita di massa ossea e muscolare e problemi digestivi e psichici.

L'azienda Antarta ha fatto investimenti significativi per costruire un impianto di produzione innovativo. L’intenzione è quella di immettere i prodotti sul mercato nella prima metà del 2025. Saranno proposti menù che spazieranno tra piatti principali, zuppe, insalate, cereali, frutta, yogurt, barrette e bevande. Alcuni di questi prodotti saranno direttamente pronti per il consumo, altri richiederanno l'aggiunta di acqua. 

Benché siano pensati per gli astronauti, questi prodotti saranno adatti anche per militari, atleti, alpinisti o in situazioni di disastri naturali, pandemie o incidenti. Anche le confezioni sono appositamente progettate per proteggere al meglio gli alimenti in tutte le condizioni, compresa un’esposizione a forti radiazioni. I prodotti saranno inizialmente disponibili online e in negozi specializzati.

Cibo spaziale dalla Lituania

Nonostante le ambizioni bulgare, è stata un’azienda lituana, Super Garden, a vincere all'inizio del 2024 il bando indetto dall'Agenzia spaziale europea (ESA) per la fornitura di alimenti liofilizzati per le missioni spaziali. Finora tutti gli alimenti erano forniti solo da produttori statunitensi. 

La responsabile marketing di Super Garden, Toma Rožėnaitė, ammette che non è stato facile affermarsi: "La prima volta la nostra domanda [di partecipazione al bando dell’ESA, ndr] è stata addirittura respinta a causa di alcune carenze, ma l'abbiamo ripresentata, stavolta con successo. Abbiamo vinto il bando e abbiamo ricevuto un finanziamento per la creazione di snack liofilizzati per gli astronauti europei sulla Stazione spaziale internazionale", racconta Rožėnaitė a Mediapool.

Il progetto è attualmente allo stadio iniziale. Agli astronauti saranno proposti tre snack, le cui ricette sono oggetto di particolare attenzione. "Il cibo che viaggia nello spazio ha esigenze molto elevate: non solo deve essere adatto a condizioni di pressione e temperatura estremi e rimanere fresco per molto tempo, ma deve anche essere nutriente, sano, avere un gusto definito – a causa dell'indebolimento del senso del gusto e dell'olfatto nello spazio – e un’aspetto attraente, così da dare una bella sensazione agli astronauti. Prestiamo molta attenzione alle diverse tradizioni culinarie e al gusto personale degli astronauti, il che rappresenta un’ulteriore sfida", aggiunge Rožėnaitė.

Secondo la responsabile marketing la firma del contratto con l’ESA è una vittoria anche per l'intera Europa, poiché il settore spaziale è ancora un mercato di nicchia nel nostro continente. Anche nel caso di Super Garden, tuttavia, l’obiettivo è di raggiungere anche alcune fasce di consumatori sulla Terra, per esempio i membri delle forze armate.

Alla realizzazione di questo articolo ha contribuito Ieva Kniukštienė della testata lituana Delfi.

 

Questo articolo è stato prodotto nell'ambito di PULSE, un'iniziativa europea coordinata da OBCT che sostiene le collaborazioni giornalistiche transnazionali.


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