Nato durante l'assedio della capitale bosniaca, il Sarajevo Film Festival raggiunge quest'anno quota 25 ed è divenuto un imprescindibile appuntamento cinematografico europeo
Taglia il traguardo delle 25 edizioni il Sarajevo Film Festival, che si svolgerà da venerdì 16 a sabato 23. La rassegna bosniaca, nata durante l'assedio, è diventata un appuntamento importante nel panorama del cinema dell'Europa del sudest e snocciola numeri importanti: 270 film suddivisi in 18 programmi, provenienti da 56 paesi e, tra questi, ben 68 opere in prima mondiale. In più decine di ospiti, come il premio Oscar messicano Alejandro Gonzalez Inarritu che ritirerà il Cuore di Sarajevo onorario, e centinaia di addetti ai lavori di Cinelink o i giovani partecipanti al Talent Campus.
Per l'inaugurazione è stato scelto “Son–Sin”, secondo lungometraggio della bosniaca Ines Tanović dopo “Our Everyday Life” (2015), con Dino Bajrović, Snežana Bogdanović, Uliks Fehmiu ed Emir Hadžihafizbegović. È la storia di un adolescente problematico che cresce a Sarajevo con un fratello più piccolo. Il film concorrerà anche nel concorso lungometraggi insieme ad altri otto, giudicati da una giuria presieduta da Robert Oslund (il regista svedese di “Forza maggiore” e “The Square”) e comprendente anche la macedone Teona Strugar Mitevska (autrice di “God Exists, Her Names Is Petrunya”, presentato al Festival di Berlino e tra i tre finalisti del Premio Lux del Parlamento europeo).
In gara spicca anche “Heidi” del romeno Cãtãlin Mitulescu (noto per “The Way I Spent the End of the World” del 2006 e “Loverboy” del 2011), su un poliziotto che deve convincere una giovane a testimoniare su un'organizzazione dedita al traffico di esseri umani. E ancora “Round – V krag” del bulgaro Stephan Komandarev (“Directions” del 2017), ancora con poliziotti al centro. La Bulgaria sarà in lizza con un altro lavoro, “Cat in the Wall – Kotka v stenata”, esordio nella finzione di Mina Mileva e Vesela Kazakova, che hanno debuttato all'attualmente in corso Festival di Locarno. Anche la Romania avrà un secondo concorrente, “Mo” di Radu Dragomir.
“Open Door” segna il debutto dell'albanese Florenc Papas: segue due sorelle, una delle quali incinta, che attraversano le montagne dirette al villaggio dove vive il padre. Reduci rispettivamente dal concorso di Berlino e dalla Quinzaine des realisateurs di Cannes sono “A Tale of Three Sisters - Kiz kardeşler” del turco Emin Alper e “And Then We Danced” del georgiano Levan Akin. Completa la competizione “Take Me Somewhere Nice” di Ena Sendijarević, coproduzione Bosnia – Paesi Bassi.
Documentari e cortometraggi
Sono 16 i titoli che si contendono i premi nella sempre interessante sezione documentari. Il più curioso sulla carta è “A small Documentary about 3 Letters - Mali dokumentarni film o 3 pisma” del musicista Goran Bregović. Tra gli altri da ricordare “Daughter of Camorra - Figlia di camorra” di Siniša Gačić, coproduzione Slovenia / Italia, e il turco “Queen Lear - Kralİçe Lear” di Pelin Esmer.
Tra i cortometraggi si distingue il greco “The Distance between Us and the Sky” di Vasilis Kekatos, già Palma d'oro al Festival di Cannes. Altro momento centrale del festival sono le proiezioni serali dell'Open Air nell'arena del centro città: nel programma “Dolor y gloria – Pain and Glory” di Pedro Almodóvar, la Palma d'oro “Parasite” di Joon Ho Bong, “Stitches” del serbo Miroslav Terzić, “It Must Be Heaven” del palestinese Elia Suleiman e “Les miserables” di Ladj Ly, questi ultimi presenti a Sarajevo.
Conclusione alla grande venerdì 23 con “C'era una volta a Hollywood” di Quentin Tarantino con Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, che sarà anche in Italia dal 16 settembre. La sezione Summer Screen riunisce importanti documentari tra sport e musica: “Maradona”, “Amazing Grace”, “A Dog Called Money” e “Celestial Theme – The Story of Vlada Divljian” di Mladen Matičević su uno dei più noti musicisti dell'ex Jugoslavia. La consueta sezione Kinoscope porterà alcune anteprime bosniache come l'Orso d'oro “Synonyms” di Navad Lapid (che sarà giurato nella categoria film degli studenti), “Beanpole” del russo Kantemir Balagov (è in queste settimane nelle sale italiane il suo notevole debutto “Tesnota”), il brasiliano “Bacurau” di Juliano Dornelles e Kleber Mendonça Filho e l'italiano “Normal” di Adele Tulli. Infine il programma di Avant Premiere Gala darà spazio ad alcune tra le più popolari o attese serie tv della regione: la coproduzione Regno Unito – Serbia “Besa”, la seconda stagione del serbo “Black sun” di Dragan Bjelogrlić, il macedone “The Family Markovski”, l'altro serbo “The Group” e lo sloveno “The Lake”.
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