"La Convenzione Quadro per la Protezione delle Minoranze Nazionali in Bosnia Erzegovina, il ruolo delle comunità locali": pubblicato il libro che conclude il progetto della Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici.

29/10/2002 -  Andrea Rossini

Nella primavera di quest'anno, relatori provenienti da Bosnia Erzegovina, Gran Bretagna ed Italia si sono alternati nelle cittadine bosniache di Zepce e Zavidovici (Cantone Zenica-Doboj, FBiH) per discutere di minoranze nazionali e territorio insieme ad amministratori locali, insegnanti e realtà dell'associazionismo.Questo ciclo di incontri, diretto ad inquadrare la complessa tematica dei rapporti tra maggioranza e minoranza/e nel più generale contesto europeo, ha evidenziato lo strettissimo legame esistente tra quanto avviene nei Balcani e lo sviluppo del Continente nel suo complesso.

Oggi, a conclusione del progetto, la Adl di Zavidovici pubblica un libro in italiano e bosniaco contenente le relazioni presentate, insieme ad altri materiali e al testo della Convenzione Quadro.
Ogni relatore ha portato il contributo della propria riflessione e della propria specificità, evidenziando con la presentazione di svariati esempi che il problema del rapporto tra gruppi nazionali diversi non è certo una peculiarità balcanica, ma una questione di impellente attualità anche nel resto dell'Europa. In questo senso le analisi di Nedo Milicevic (Università di Sarajevo), Slavo Kukic (Università di Mostar), Magdalena Syposz (Minority Rights Group International), Steven Wheatley (Università d Liverpool), Walter Giuliano (Museo Storico di Trento), Jean Léonard Touadi (Rai, Nigrizia).

In questo senso anche la mostra del fotografo Christian Penocchio, realizzata nel quadro del progetto e presentata sia in Bosnia che in Italia, che ripercorre i diversi articoli della Convenzione con immagini tratte dall'intero continente europeo alle prese con immigrazione, razzismo e discriminazione. Nel percorso fotografico non ci sono infatti solo i popoli della ex Yugoslavia ma anche Ebrei, migranti, Kurdi, Rom, e quanti altri oggi richiedono il rispetto dei diritti stabiliti all'interno della Convenzione.La presenza ai seminari degli amministratori locali delle due cittadine confinanti di Zepce e Zavidovici, in conflitto durante la recente guerra, ha contribuito a rendere concreto il livello del confronto.

Le conclusioni del percorso, riportate nella pubblicazione, hanno evidenziato la relazione di diretta proporzionalità che, in situazioni di convivenza interetnica, esiste tra livello di autonomia locale e livello di possibile tutela dei diritti dei diversi gruppi nazionali e in particolare delle minoranze. Ricordando la analisi di Alexander Langer, rievocata nella parte dedicata alla esperienza del Sud Tirolo, è stato sottolineato quanto situazioni di convivenza interetnica debbano godere di un quadro di autonomia che spinga la comunità locale (tutta, senza discriminazione etnica) a dirigere insieme il proprio destino obbligando alla cooperazione e promuovendo una coscienza territoriale comune.
Riprendendo questa analisi, e calibrandola sulla realtà bosniaca odierna e in particolare sulla questione dei ritorni, i relatori hanno sottolineato che quanto più i diversi gruppi acquisiranno coscienza del proprio "destino" comune, legato al territorio, e slegato da rivendicazioni esterne, tanto più le derive razziste e separatiste saranno relativizzate e diminuite.

Per prenotare la mostra di Christian Penocchio o ricevere il libro gratuitamente (contribuendo alle sole spese postali) scrivere indicando il proprio indirizzo a:ambascia-zav@libero.it


Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!