Cecilia Borrini 7 giugno 2017

Il prossimo luglio a Trieste si tiene il quarto vertice dei Balcani occidentali. La coalizione RECOM guarda all'appuntamento come un'occasione di rilancio e intanto ha raccolto migliaia di firme di cittadini dei paesi della regione

Nell'ambito del processo di Berlino, il prossimo 12 luglio si terrà a Trieste il quarto Summit dei leader dei Balcani occidentali. Un percorso, quello del così detto "processo di Berlino" iniziato nel 2014 per volontà del governo tedesco con l'intento di ridare slancio al processo di integrazione dei Balcani. A tal fine i leader politici dei paesi coinvolti si sono impegnati a riunirsi con cadenza annuale. A riprova di questo impegno, Germania, Austria, Francia e Italia assieme ai paesi dei Balcani occidentali si sono riuniti a Vienna nel 2015 e Parigi nel 2016. I macro-temi in discussione ricoprono le importanti aree dello sviluppo economico, dello stato di diritto, delle dispute bilaterali e della cooperazione regionale.

Nel contesto del processo di Berlino si è attivata una folta rete di realtà appartenenti alle società civili dei paesi balcanici, che si riunisce nel Forum della Società civile in parallelo al vertice intergovernativo e nel corso di appuntamenti che precedono e seguono il summit.

In questo spiraglio di apertura verso le realtà dal basso e le loro iniziative, si inserisce il tema della riconciliazione tra i paesi della regione, il quale si impone con grande urgenza considerate le ancora attuali lacerazioni conseguenti alle guerre degli anni '90 che attraversano il tessuto sociale di queste società. Sulla base della necessità di fare i conti col passato e di rispettare il principio del diritto alla verità, nel 2007 prende vita la coalizione RECOM ad oggi composta da più di 2000 organizzazioni della società civile e singoli membri dei paesi post-jugoslavi. L'impegno dimostrato in questi dieci anni di impegno per la riconciliazione si è concretizzato nell'immenso lavoro di raccolta di una cospicua mole di materiale che ha permesso di ricostruire le morti o le scomparse di persone durante la guerra.

Un accurato lavoro di ricerca da cui è poi scaturita la volontà di creare una commissione interstatale con l'obiettivo di dare avvio a un processo condiviso di riconciliazione sulla base della pratica del truth-telling, affinché tutte le vittime dei conflitti possano essere ascoltate nella regione, abbattendo la dicotomia 'nostre' e 'loro' vittime. Un'iniziativa che ha raccolto un grande consenso da parte dei cittadini (nel 2011 vennero raccolte 550.000 firme a sostegno dell'iniziativa) ma che allo stesso tempo incontra resistenze e viene screditata dalle frange più nazionaliste della società.

Proprio in vista del summit di Trieste in cui la tematica della cooperazione transfrontaliera è cruciale, lo scorso maggio, la Coalizione RECOM ha voluto ridare slancio all'iniziativa lanciando una campagna di raccolta firme per una petizione a sostegno della creazione della commissione regionale RECOM. L'iniziativa è riuscita a raccogliere in pochi giorni 50.000 sottoscrizioni nelle città di Sarajevo, Banja Luka, Pristina, Zagabria, Belgrado, Niš, Preševo, Novi Sad, Zrenjanin, Subotica e Novi Pazar.

L'obiettivo dichiarato della campagna è di fare pressione sui leader politici balcanici al fine di ottenere il loro pieno sostegno a quest'iniziativa e di dare prova di coerenza agli impegni sottoscritti nelle dichiarazioni firmate nei precedenti summit, nello specifico quello di Parigi in cui nelle conclusioni si afferma che “la riconciliazione è essenziale per la stabilità della regione nel suo percorso verso l'UE”.

L'auspicio dunque è che i leader politici della regione si esprimano a favore della creazione della commissione RECOM in occasione del futuro summit di Trieste e che intraprendano azioni concrete per raggiungere un accordo ufficiale di creazione della commissione da presentare al summit di Londra previsto nel 2018 e finalmente dare il necessario sostegno istituzionale al processo di riconciliazione dal basso.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto Testimony – Truth or Politics. The Concept of Testimony in the Commemoration of the Yugoslav Wars, coordinato dal CZKD (http://www.czkd.org/ ) e cofinanziato dal programma "Europa per i cittadini" dell’Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.