(Flickr - myxabyxe)

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Nell'Azerbaijan dell'epoca sovietica il must per le vacanze erano i sanatori. In loco o in altre Repubbliche dell'Unione. Oggi le strutture locali sono spesso in cattive condizioni, mentre quelle russe sono diventate molto più costose. Le destinazioni preferite sono ora Georgia e Turchia, ma in realtà le vacanze sono un lusso per pochi

05/10/2011 -  Arzu Geybullayeva Baku

C'era una volta un sanatorio sovietico

Non ricordo quanti anni avessi. Erano le vacanze estive e stavo andando in un sanatorio con la mia famiglia. I sanatori sono strutture di stampo sovietico al mare o in montagna: erano diffusi in tutta l'Unione ed erano pensati come combinazione di servizi per la salute e il tempo libero, un po' come le terme di oggi, ma con dei servizi medici. Attraversando i cancelli ero già emozionata dalla vista: a solo un'ora dalla città, eravamo proprio in riva al Mar Caspio. Ricordo benissimo i blocchi grigi e rettangolari in stile sovietico, la piscina decorativa. Dentro l'edificio c'era uno strano odore, umido e quasi da ospedale, ma forse era una sensazione data dai camici bianchi dello staff. Pensai che non fossimo in vacanza, ma in un ospedale dove i miei genitori dovevano curarsi.

Per fortuna eravamo solo in vacanza. Mi ricordo che la stanza aveva tre letti accostati ai muri bianchi, un piccolo frigo in un angolo e un tavolino accanto. Tutto era molto semplice. C'erano anche “suite” con due camere da letto, un piccolo soggiorno e una cucina, ma erano per le famiglie degli alti ufficiali.

C'era una grande sala da pranzo dove i pasti venivano serviti tre volte al giorno. Tutto era strettamente regolamentato e non c'era modo di avere un bis. Il divertimento principale era il cinema all'aperto dove a volte proiettavano vecchi film sovietici in bianco e nero, e naturalmente la sala da ballo.

All'epoca i sanatori erano molto amati dalle famiglie azere, anche perché andare all'estero non era facile come adesso. Si dividevano in tre categorie, a seconda di chi li gestiva: famiglie di alti ufficiali, normali cittadini e membri del sindacato, istituzioni statali come i ministeri della Difesa o degli Esteri.

I sanatori esistono ancora, ma non tutti offrono qualità e comfort, quindi molti azeri scelgono altre destinazioni.

Gusti e tasche

Oggi la scelta di destinazioni per le vacanze è più ampia e comprende Turchia, Grecia, Dubai e Georgia (Batumi). Il turismo della salute si concentra nei villaggi termali del Caucaso russo come Kislovodsk e Yessentuki, con le loro sorgenti naturali di acque mediche, molto amate dalle generazioni più mature. Oggi queste due destinazioni offrono sistemazioni che vanno dal sanatorio in stile sovietico alla dacia o cottage indipendente. Non è però una vacanza alla portata di tutti: considerando anche viaggio e alloggio, si parla di almeno 1000 AZN (un Manat azero equivale a circa 90 centesimi di Euro a settembre) per 12-14 giorni.

Più economica è la Georgia, raggiungibile in auto, treno e aereo, che attrae migliaia di visitatori dall'Azerbaijan e offre località turistiche al mare, in montagna e nella capitale Tbilisi. Secondo le statistiche georgiane, solo lo scorso anno dall'Azerbaijan è arrivato mezzo milione di visitatori (già 200.000 nei primi cinque mesi del 2011). Le cifre in crescita evidenziano il potenziale turistico della Georgia non solo per la vicinanza geografica, ma anche per i prezzi ragionevoli. Una settimana nella cittadina di mare di Batumi costa 250 AZN.

Un'altra destinazione molto amata è la Turchia, con i suoi villaggi sull'Egeo, il Mediterraneo, il mar di Marmara e il Mar nero. Più costosa della Georgia, è comunque più economica di alcune località azere. Secondo Aysel A., residente del luogo, una notte di soggiorno a Nabran, località alla moda sul Caspio nel nord dell'Azerbaijan, va dai 40 ai 150 AZN, mentre una settimana in Turchia, viaggio compreso, va dai 300 ai 2.500 AZN. Vafa C., giovane abitante di Baku, preferirebbe andare in vacanza all'estero, anche se posti come Nabran sono famosi fra i suoi coetanei, perché trova che servizi, igiene e comfort siano migliori.

Dove i servizi sono di buon livello, i prezzi salgono ben oltre il budget di una famiglia media azera (lo stipendio medio in Azerbaijan ammonta a 325 AZN). Ad esempio, l'hotel Sheki Saray nelle belle montagne della regione settentrionale di Sheki, offre servizi sopra la media, ma il prezzo per notte parte da 80 AZN. In un hotel storico nelle vicinanze, Kervansaray, i prezzi vanno dai 20 ai 30 AZN, ma non c'è riscaldamento né aria condizionata e i servizi igienici sono in cattive condizioni. In altre località azere si può pagare un minimo di 10 AZN (di solito non più di 50) a testa per notte, in una stanza che può ospitare da 4 a 6 persone. In altri villaggi si può affittare una casa pagando 5 AZN a testa.

Le vacanze, all'estero o no, rimangono un lusso per molti stipendi azeri. I sanatori in stile sovietico che servivano la classe media hanno da tempo perso terreno, sia per i prezzi alti che per la mancanza di servizi. Per ora, sembra che gli azeri continueranno a cercare altre opzioni, magari anche oltre le vicine Russia, Georgia e Turchia. Si spera che, con il tempo, anche in Azerbaijan si sviluppi un settore dell'ospitalità più competitivo, che potrebbe richiamare visitatori non solo dall'estero, ma anche dal Paese stesso.


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