Un tratto della costa a Gagra, Abkhazia (© O'SHI/Shutterstock)

Un tratto della costa a Gagra, Abkhazia (© O'SHI/Shutterstock)

Mentre le autorità dell’Abkhazia si preparano ad accogliere durante l'estate fino a 1.5 milioni di turisti, alcuni cittadini temono che proprio questo afflusso possa sovraccaricare un sistema infrastrutturale già in serie difficoltà

15/06/2021 -  Marianna Kotova

(Articolo pubblicato originariamente su OC Media )

Alias Ubiria è il proprietario di una piccola pensione vicina al mare e riceve ospiti dalla Russia durante quasi tutto l’anno. Stando a quanto afferma, la maggior parte dei suoi introiti proviene da clienti abituali. “Dopo essere stati nostri ospiti la prima volta, i clienti continuano a tornare e diventano amici. Durante l’inverno siamo noi ad andare a trovarli per vedere la neve”, racconta Ubiria a OC Media.

Quest’anno, però, i turisti con reddito basso non possono permettersi una vacanza al mare. “Di solito, in questo periodo, tutti i mesi estivi sono già interamente occupati, mentre al momento abbiamo ricevuto prenotazioni solamente per agosto. Il settore delle piccole strutture ricettive a gestione familiare non è più popolare come in passato e i nostri clienti sono rimasti per la maggior parte a casa”. 

La situazione è completamente diversa per i grandi alberghi. Infatti, gli hotel di tutta l’Abkhazia sono prenotati non solo per la primavera, ma anche per l’estate e persino per l'inizio dell’autunno. “Non so dirvi con precisione numeri e percentuali, ma le cifre sono molto più alte di quelle dell’anno scorso”, ha detto a OC Media Astamur Akhba, presidente dell’Associazione degli albergatori.

Sovraccaricati

Il ministro del Turismo dell’Abkhazia Teimuraz Khishba ha recentemente annunciato che il paese si aspetta di ricevere fino a 1.5 milioni di turisti nell’estate 2021, specialmente dal momento che milioni di turisti russi, molti dei quali si sarebbero diretti verso mete estere più lontane, ora hanno una gamma di opzioni molto più limitata tra cui scegliere. 

“Le frontiere sono chiuse, ma i russi sono abituati a trascorrere le vacanze estive al mare. Le località di Sochi e della Crimea non possono da sole sopportare un tale afflusso di turisti, ma c’è l’Abkhazia e dobbiamo presentarci e pubblicizzarci attivamente come destinazione”, sostiene Khishba. 

Nel tentativo di aumentare l’attrattiva dell’Abkhazia alla vigilia della stagione turistica, il governo ha impedito alla polizia di fermare le auto con targa russa senza validi motivi, in modo da dare ai visitatori russi “l’opportunità di muoversi tranquillamente nel territorio della repubblica e di visitare i suoi luoghi d’interesse”. 

Lungomare di Sukhumi nel 2016 - foto di Giorgio Comai

Lungomare di Sukhumi nel 2016 - foto di Giorgio Comai

Inoltre, le autorità dell'Abkhazia sperano di attrarre turisti comparendo sui media russi e, a tal fine, hanno organizzato un dibattito pubblico sul turismo in Abkhazia per tour operator e giornalisti russi.

Tuttavia, alcuni esponenti del settore dell’ospitalità sottolineano che le misure adottate dal governo potrebbero causare danni piuttosto che apportare benefici. “Non appena il nome del nostro hotel comparirà in TV o su un articolo, nel giro di un paio di giorni un ispettore delle tasse o un dipendente pubblico verrà a controllare che il nostro sistema di sicurezza contro gli incendi funzioni correttamente e vorrà essere pagato”, denuncia a OC Media il proprietario di un hotel con 30 camere situato a Gagra, il quale ha preferito rimanere anonimo.

Anna Kalyagina, presidentessa dell’Unione del Turismo dell’Abkhazia, ha inoltre espresso dubbi sulla capacità della rete elettrica di sostenere il volume dei consumi di elettricità previsti. “Oggi, in un periodo relativamente caldo, si verifica un blackout ogni tre ore. Chi ci garantisce che le luci funzioneranno regolarmente durante l’estate?” ha detto Kalyagina a OC Media.

La maggior parte degli hotel possiede generatori a gasolio e serbatoi per l’acqua con una capienza di diverse tonnellate, che forniscono energia in maniera autonoma, ma Kalyagina sottolinea che questa non è una soluzione al problema. 

“I funzionari ci dicono di fare scorta di gasolio e acqua. Noi ci stiamo rifornendo, ma anche il governo deve fare qualcosa per noi. Lo stato dovrebbe garantirci buone condizioni di lavoro. Ciò che ci interessa è attrarre turisti, guadagnare denaro e rimpinguare le casse del tesoro pagando le tasse” sostiene la presidentessa dell’Unione del Turismo.

Il turismo durante la pandemia

Nonostante la pandemia in corso, le autorità dell'Abkhazia hanno lavorato duramente per assicurare ai turisti russi le migliori condizioni possibili durante la loro permanenza nel paese. Hanno anche tentato di rassicurare i propri cittadini che gli sforzi in tale direzione non peggioreranno la situazione epidemiologica. 

In risposta a un decreto del governo russo che stabilisce che tutti i cittadini di ritorno da viaggi all’estero debbano sottoporsi al test PCR a partire dal 15 aprile, l’ufficio stampa del governo locale ha annunciato che questa misura non verrà applicata ai turisti russi che arriveranno in Abkhazia.

Nel frattempo Teimuraz Khishba, ministro del Turismo dell’Abkhazia, ha cercato di rassicurare i cittadini sul fatto che i turisti non porteranno con sé un’altra ondata di covid-19. “Prestate attenzione alle statistiche: la maggior parte dei casi si è verificata a Sukhumi, mentre Gagra, il resort più popoloso e frequentato dai turisti, ha mostrato i tassi d’incidenza più bassi. Questo suggerisce che i turisti non siano una fonte d’infezione”, ha detto. 

Alias Ubiria è d’accordo con il ministro del Turismo. La sua famiglia, infatti, ha contratto il virus dopo la fine della passata stagione turistica, pur avendo ricevuto ospiti per tutta l’estate. 

“I turisti rimangono separati. Hanno le loro stanze, la loro cucina”, ha detto Ubiria. “Finché non li abbracci e non li baci, non hai molto di cui temere. Inoltre, entro l’estate saremo probabilmente tutti vaccinati”. 

L'avvio delle vaccinazioni in Abkhazia è stato rimandato tre volte. Inizialmente la somministrazione della prima dose sarebbe dovuta partire in gennaio, poi è stata posticipata a febbraio e infine a marzo. Ed è iniziata solo a metà maggio.


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