Hanno concluso il proprio percorso di studio i primi studenti albanesi iscritti a corsi di laurea riconosciuti in Italia e UE. L'iniziativa è il risultato della collaborazione tra Università italiane ed albanesi

18/02/2009 -  Marjola Rukaj

Dopo cinque anni di attività didattica, sono state consegnate a Tirana le prime 'lauree italo-albanesi' dalla valenza internazionale. Novantotto studenti hanno concluso il proprio percorso formativo in ambito sanitario, economico e politologico, ottenendo per la prima volta in Albania un titolo di laurea che verrà riconosciuto automaticamente anche in Italia, e di conseguenza nell'Unione Europea. I titoli di studio congiunti sono il risultato della collaborazione tra l'università albanese Nostra Signora del Buon Consiglio (Zoja e këshillit të mirë) e diverse università italiane.

L'iniziativa è nata dall'impegno della Congregazione dei Figli dell'Immacolata, una fondazione presente in Albania dal '93, che ha svolto in passato diverse attività di cooperazione internazionale, principalmente nel settore sanitario. Inizialmente l'intento era quello di formare delle figure professionali in ambito sanitario quali infermieri, fisioterapisti e medici ma più tardi l'offerta formativa è stata ampliata anche alle scienze sociali: «Investire nella formazione, significa far crescere un paese. Bisogna lavorare anche in questo ambito non solo nel commercio o fornendo beni materiali» afferma Ruggero Valentini, presidente della fondazione.

Ciò che l'università Nostra Signora del Buon Consiglio aggiunge alla vastissima offerta universitaria albanese è un titolo di studio internazionale, che è riconosciuto sia in Italia sia in Albania e che rappresenta un percorso di studio che accomuna i sistemi universitari di entrambi i paesi. Grazie alla collaborazione con le Università di Bari, Bologna, Roma-Tor Vergata, e Milano, si è riusciti ad attuare in Albania un sistema universitario identico a quello italiano. A questo contribuiscono 450 docenti italiani che insegnano a fianco dei loro colleghi albanesi attenendosi agli stessi piani di studio, libri di testo, e criteri di valutazione adottati dagli atenei italiani. «Il nostro obiettivo era offrire agli studenti albanesi la stessa preparazione che avrebbero ottenuto in Italia, senza però lasciare il loro paese», spiega Edmond Hajderi, Segretario generale dell'Università Nostra Signora del Buon Consiglio.

Il concetto di laurea congiunta, che poggia su una collaborazione tra gli atenei, è una novità sia nel mondo universitario italiano, sia in quello albanese. Trovando legittimità nell'autonomia delle università, tale strumento permette di eliminare l'ostacolo del riconoscimento reciproco dei titoli di studio, che spesso viene accompagnato da un complesso iter burocratico. Diversamente dagli studenti albanesi che studiano in Italia, i neolaureati della Nostra Signora del Buon Consiglio non dovranno ricorrere alle procedure di riconoscimento e di adattamento del proprio percorso di studio al sistema albanese. Infatti il piano di studi, in particolare nelle scienze sociali, viene integrato da specifiche conoscenze del sistema giuridico e politico albanese, che sono cruciali per l'inserimento nel mercato del lavoro albanese.

In Albania l'iniziativa contrasta, anche se parzialmente, la fuga dei cervelli: «Un giovane albanese che si è laureato in Italia e ha creato legami professionali e affettivi lì, difficilmente ritornerà in Albania - commenta Valentini - mentre uno studente che studia in un sistema italiano senza spostarsi e senza interrompere i propri rapporti con l'Albania ha buone probabilità di rimanere nel proprio Paese dopo la laurea».

Per un ateneo albanese una collaborazione in questi termini comporta ulteriori vantaggi quali l'instaurarsi di un legame tra il mondo accademico albanese e quello europeo occidentale, così come un miglior inserimento nel Processo di Bologna che per ora si è tradotto in un caos indecifrabile. Inoltre, tale collaborazione offre un'occasione in termini di mobilità per contrastare le enormi difficoltà burocratiche di inserimento dell'Albania nel programma Erasmus. Difatti gli studenti di Tirana hanno avuto modo di essere coinvolti in iniziative di scambio e in viaggi studio presso le università con cui la Nostra Signora del Buon Consiglio collabora.

Anche per l'Italia le lauree congiunte presentano vantaggi. Gli insegnamenti si tengono principalmente in lingua italiana e la conoscenza della lingua costituisce un vantaggio per coloro che vorrebbero lavorare all'estero, che comunque rimangono numerosi. Degli 89 neolaureati 29 sono già stati assunti in Italia: «Basti ricordare le enormi carenze di infermieri, che caratterizza l'Europa occidentale - spiega Valentini. In Italia soltanto c'è richiesta di 40-60 mila infermieri. I laureati presso la nostra università sono molto interessanti per l'Italia. Il vantaggio di conoscere bene la lingua italiana e di aver studiato in questa lingua, non va sottovalutato».

Il sistema universitario albanese è caratterizzato oggi da un grande numero di università private fondate per lo più da uomini d'affari attratti dalle prospettive di profitto, vista l'enorme propensione ad intraprendere gli studi universitari da parte dei giovani albanesi che tuttavia, in molti casi, si scontrano con i criteri di ammissione abbastanza selettivi delle università pubbliche. Le università private, volte unicamente a fornire titoli di studio senza alcuna ambizione di ricerca scientifica, legano il conseguimento di un titolo di studio al pagamento delle tasse d'iscrizione. Secondo alcuni l'università Nostra Signora del Buon Consiglio rappresenta in questo un'eccezione: «Gli studenti presso la nostra università hanno scoperto che non basta pagare per ottenere la laurea. Qualcuno all'inizio mi ha chiesto: "ma allora perché paghiamo noi?" Con il passare del tempo hanno capito che la laurea si ottiene solo con l'impegno, lo studio e la frequenza», afferma Valentini.

Nostra Signora del Buon Consiglio, nata nell'ambito di un progetto di cooperazione universitaria, mira a tradursi in uno stimolo per il mondo universitario albanese, sia adempiendo la funzione didattica sia impegnandosi nella ricerca. Nonostante sia nata solo 5 anni fa, essa ha raggiunto una certa autorevolezza nel mondo accademico albanese, organizzando diversi convegni e incontri internazionali, e attivando un centro di informazione sull'Unione europea a Tirana. Oltre alla qualità e all'offerta didattica, le lauree congiunte consegnate il 13 febbraio costituiranno un altro ponte che lega l'Italia all'Albania.


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