Il 10 febbraio 2006 si terrà l'apertura dei XX Giochi Olimpici di Torino. La Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha invitato per l'occasione una numerosa delegazione di amministratori bosniaci a presenziare alla cerimonia. Non solo per motivi simbolici. Anche per rafforzare i rapporti di collaborazione tra il territorio bosniaco e quello piemontese

08/02/2006 -  Nicole Corritore

Sarajevo, 8 febbraio 1984. L'allora sindaco della città, Ugljesa Uzelac, fece sventolare la bandiera a cinque cerchi sullo stadio Kosevo, mentre la pattinatrice sul ghiaccio Sandra Dubravcic accendeva il fuoco olimpico.
La frase "Sjecas li se Vucka?" - Ti ricordi di Vucko? - il lupacchiotto mascotte ufficiale dei Giochi di Sarajevo, ancor'oggi fa tornare alla memoria non solo dei sarajevesi, ma anche delle migliaia di volontari provenienti da tutto il territorio dell'allora Jugoslavia che ne resero possibile l'organizzazione, quei giorni indimenticabili.

Vent'anni dopo, in occasione delle manifestazioni organizzate a Sarajevo per ricordare le Olimpiadi, il sindaco decide di restaurare la figura di Vucko, disegnato sulla facciata di una palazzina del villaggio olimpico che nel 1984 ospitava atleti di tutto il mondo. I segni del tempo e delle schegge di granata, eredità della guerra, avrebbero presto cancellato ciò che restava di un simbolo importante.

Anche la Regione Piemonte da più di un decennio sta tentando di cancellare i segni di quel conflitto. Fin dal 1995 si è impegnata prima in progetti di emergenza e poi in programmi di cooperazione decentrata coinvolgendo numerosi soggetti del proprio territorio, realizzati con le controparti bosniache soprattutto del Cantone di Zenica-Doboj. Percorsi di cooperazione che hanno toccato e toccano diversi settori, da quello sanitario a quello economico.

Ed è in questa cornice di relazioni tra territori che si inserisce l'invito ufficiale ad una delegazione di sindaci bosniaci all'apertura dei Giochi di Torino, presentato nell'ottobre del 2005 dalla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.
La Presidente era andata a Sarajevo per invitare gli amministratori bosniaci a firmare l'Appello della Tregua olimpica e per presentare, insieme alla Città e alla Provincia di Torino, l'avvio del progetto - promosso dalla Regione Piemonte - di bonifica dalle mine antiuomo e dagli ordigni inesplosi sui monti che circondano la capitale bosniaca. Gli stessi monti dove nel 1984 atleti di tutto il mondo avevano gareggiato e vinto decine di medaglie ma che oggi, a dieci anni da Dayton, non sono ancora percorribili.

Un invito non solo simbolico. La nutrita delegazione, che vede la presenza di undici sindaci - quasi tutti dell'area di Sarajevo - un vice sindaco, il Primo Ministro del Cantone di Zenica-Doboj e il Presidente del Parlamento dello stesso Cantone, oltre a presenziare alla cerimonia di apertura dei Giochi, nei giorni di permanenza a Torino avrà l'occasione di incontrare numerosi soggetti del territorio piemontese coivolti in programmi di cooperazione decentrata con la Bosnia Erzegovina. Gli incontri, organizzati dalla Regione Piemonte e dal Centro Estero delle Camere di Commercio Piemontesi, sono stati richiesti espressamente dai delegati, perché potessero conoscere direttamente gli operatori del mondo istituzionale ed economico piemontese e illustrare loro le peculiarità del proprio territorio, le prospettive di cooperazione e di investimento.

Su iniziativa della Regione Piemonte si terrà dunque nella mattina del 10 febbraio a Torino - presso la sede del Centro Estero delle Camere di Commercio Piemontesi - un incontro al quale parteciperanno, fra gli altri, Aurora Tesio - Assessore alle Pari Opportunità e Relazioni Internazionali della Provincia di Torino, Giulia Marcon - dirigente del settore Affari Internazionali e Comunitari della Regione Piemonte, nonché Giorgio Garelli, che da anni segue tutti i progetti di cooperazione allo sviluppo realizzati dalla Regione Piemonte nell'area dei Balcani.


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