Nicola Zordan 16 marzo 2022
Il segno di una scheggia di mortaio su un muro di Sarajevo - © Fredy Thuerig/Shutterstock

A Verona un incontro per parlare della Bosnia Erzegovina oggi, a trent'anni dall'inizio di quel terribile conflitto, parte della dissoluzione jugoslava. Ad organizzarla il gruppo Radici dei Diritti dell'Ateneo di Verona in collaborazione con One Bridge To Idomeni e l'associazione bosniaca Stećak

Venerdì 25 marzo alle ore 16.00 l'Università di Verona ospiterà una tavola rotonda sulla situazione in Bosnia Erzegovina, organizzata dal gruppo Radici dei Diritti dell'Ateneo di Verona in collaborazione con One Bridge To Idomeni e l'associazione bosniaca Stećak.

A trent’anni dallo scoppio della guerra che ha condotto alla dissoluzione dell'ex Jugoslavia è necessario aprire uno spazio di analisi e riflessione sul cuore dei Balcani. La Bosnia ha visto in tempi recenti la ripresa di posizioni nazionaliste che raccontano il conflitto degli anni ’90 e l'attualità come il necessario portato di differenze etniche e culturali che ancora oggi attraversano il paese.

L'evento vuole mettere in risalto il lato interculturale della Bosnia Erzegovina, un territorio storicamente caratterizzato dall'incontro di tradizioni differenti, dalla convivenza e dalla solidarietà. Durante l’occupazione nazista del territorio, la comunità musulmana è stata di grande aiuto agli ebrei presenti nel paese, e Sarajevo non sarebbe resistita al più lungo assedio dalla Seconda guerra mondiale se i suoi cittadini non avessero saputo agire insieme.

La Bosnia odierna vive la diaspora dei suoi cittadini più giovani, che lasciano un paese in grado di offrire loro poche prospettive. Contemporaneamente, altri giovani migranti percorrono la rotta balcanica con la stessa speranza di migliorare le proprie condizioni di vita, aprendo però ulteriori scenari di difficoltà che possono dare spazio alla ripresa dei nazionalismi regionali.

La Tavola Rotonda intende affrontare la complessità della questione dando spazio a più voci e inserendo la riflessione in una prospettiva europeista.

Per chi fosse interessato ma non potesse partecipare di persona sarà possibile seguire l'evento su Zoom (vedi link in locandina).