Nicole Corritore 14 marzo 2022
Dal libro Shooting in Sarajevo, foto © Luigi Ottani

Il 5 aprile 1992 iniziava il più lungo assedio nella storia bellica della fine del XX secolo. A distanza di 30 anni, verrà ricordato l’inizio dell’assedio con la mostra delle foto del libro "Shooting in Sarajevo" di Luigi Ottani e curato da Roberta Biagiarelli, dal 1° aprile a Mantova ma anche a Sarajevo dal 6 aprile nell'ambito del Modul Memorije 2022 - Festival MESS

Fonte: Bottega Errante

La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nellaprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebević con le basse case famigliari circondate dai giardini. Allinizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e lartiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno. (di Azra Nuhefendić, Shooting in Sarajevo)

Il 5 aprile 1992 iniziava il più lungo assedio nella storia bellica della fine del XX secolo protrattosi fino al 29 febbraio 1996. In 1425 giorni, migliaia di morti e centinaia di migliaia tra feriti e profughi.

Shooting in Sarajevo, di Luigi Ottani, a cura di Roberta Biagiarelli (Bottega Errante Edizioni , 2022, pp. 128, 20,00€), racconta l’assedio della città di Sarajevo attraverso le fotografie/polaroid di un interessante fotografo e i testi inediti di alcune delle voci più autorevoli a livello nazionale e internazionale.

A distanza di 30 anni verrà ricordato l’inizio dell’assedio con la mostra fotografica di Shooting in Sarajevo che con il nome “Mirare Sarajevo” verrà ospitata a Mantova dal 1° aprile al 1° maggio 2022 presso la Casa del Mantegna.

La mostra “Shooting in Sarajevo” farà anche parte delle iniziative organizzate a Sarajevo per le celebrazioni del 30° anniversario. Dal 6 aprile al 9 maggio 2022 sarà quindi possibile visitare la mostra anche a Sarajevo nell’ambito del Modul Memorije 2022 - Festival MESS.

Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli hanno iniziato a lavorare a questo progetto nella primavera del 2015. L’idea è stata quella di fotografare-shooting Sarajevo dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti venticinque anni dopo.

Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di persone, uomini donne bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento.

Nel progetto gli autori si sono avvalsi dell’amichevole complicità di due sarajevesi d’eccezione: Azra Nuhefendić e del veterano di guerra Jovan Divjak, oltre che del giornalista-scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, dello storico Carlo Saletti e del fotoreporter Mario Boccia. Da una finestra del quinto piano dell’hotel Holiday Inn il 6 aprile 1992 sono stati sparati i primi colpi sui civili. Da quella stessa finestra il generale Divjak ha fotografato una donna con un cappotto rosso, regalandoci così uno scatto per questo progetto condiviso.

LUIGI OTTANI fotografo e pubblicista, ha una particolare vocazione per il reportage sociale ma realizza anche lavori di architettura, moda e pubblicità. Ha pubblicato una trentina di volumi fotografici ed è autore di numerose mostre ed installazioni. Con il volume Niet Problema! ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico italiano edito nel 2006. Nel 2014 è stato scelto da Fondazione Fotografia come uno dei rappresentanti modenesi della Fotografia del dopoguerra. Nel 2016 ha pubblicato, insieme a Roberta Biagiarelli, il volume Dal libro dellesodo (Piemme edizioni). In occasione del Festival della Filosofia 2019 sul tema “Persona” ha realizzato l’installazione performativa Lo avete fatto a me. www.luigiottani.it

ROBERTA BIAGIARELLI attrice, autrice, documentarista. Nel 2002 fonda l’associazione Babelia & C.-progetti culturali dedicandosi con maggior slancio alla ricerca, produzione e interpretazione di temi sociali, storici e politici. È interprete tra gli altri dei seguenti spettacoli: A come Srebrenica (1998), Reportage Chernobyl (2004), Resistenti (2006), Il poema dei monti naviganti (2008) e Figlie dell’epoca (2014). Produce i documentari: Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), La Transumanza della Pace (2012). È esperta di Balcani con una particolare attenzione rivolta al genocidio di Srebrenica. Dal 2018 è ideatrice e curatrice del ciclo di incontri ‘Balcani d’Europa-lo Specchio di Noi’ e della rassegna ‘Vista sull’Europa’. www.babelia.org

Per info:

Bottega Errante Edizioni

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