15 ottobre 2014
Bandiera europea, foto di Rock Cohen - Flickr.com.jpg

La nuova Commissione guidata da Jean-Claude Juncker si appresta a insediarsi. In quale direzione andranno le politiche europee in materia di cooperazione internazionale e sviluppo? Juncker ha delineato di recente un elenco di aree di interesse nella lettera di missione del Commissario designato, il croato Neven Mimica

Fonte: Info-cooperazione, Ecdpm (European Centre for Development Policy Management)

La nuova Commissione guidata da Jean-Claude Juncker si appresta a insediarsi e in molti si chiedono se è possibile prevedere verso quali orizzonti si muoveranno le politiche europee in materia di cooperazione internazionale e sviluppo. Quali sono i temi ricorrenti che potrebbero essere al centro della nuova Commissione per il 2014 – 2019? Il Presidente Juncker ha delineato recentemente un elenco di aree d’interesse nella lettera di missione del Commissario designato Neven Mimica che ha specificato le sue tre priorità durante l’audizione al Parlamento. Ecco alcune direzioni possibili.

Agenza post-2015
Il commissario Mimica ha delineato il suo desiderio di contribuire a un quadro post-2015 “ambizioso, universale e trasformativo”. Durante l’udizione ha dichiarato gli obiettivi europei richiamando spesso la volontà di garantire coerenza delle politiche europee. In particolare, ha sottolineato i limiti degli MGDs e auspicato che con i nuovi SDGs si possa raggiungere un equilibrio tra i pilastri economici, sociali e ambientali dello sviluppo sostenibile. Ha inoltre sottolineato l’importante legame tra clima e sviluppo, affermando che entrambe sono parte dell’azione esterna comune dell’UE. Mimica ha annunciato il suo sostegno agli obiettivi ambiziosi in materia di clima ed energia, e all’applicazione sistematica di questi aspetti nel quadro dei programmi e progetti di sviluppo europei.
Parole sagge, ma il passato recente ci dice quanto difficile e carente sia stata l’integrazione dei temi legati al cambiamento climatico nelle politiche europee. A meno che l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, non prenda una forte iniziativa di integrazione della dimensione di sviluppo sostenibile in tutta la politica estera dell’Unione europea e svolga un ruolo attivo nel sostenere l’azione climatica dell’UE, è improbabile che Mimica possa essere in grado di tirarlo fuori da solo.

Relazioni UE-Africa e post-Accordo di Cotonou
Seconda priorità di Mimica è quella di lanciare e negoziare un quadro post-Cotonou per rafforzare il partenariato strategico dell’UE con l’Africa. È interessante notare come il rafforzamento del partenariato strategico con l’Africa sia menzionato come una priorità da Juncker non solo in materia di cooperazione e sviluppo internazionale ma anche per Commercio, Migrazione e affari interni e per la politica europea di vicinato e di allargamento.
L’accordo di Cotonou tra 79 paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e l’UE è in scadenza nel 2020. Questo gestisce miliardi di euro in aiuti, e Mimica vede il lancio di un’ampia consultazione pubblica come un importante inizio di riflessione sul futuro del partenariato. Ha dichiarato: “non può essere una semplice continuazione del passato”, “in futuro l’Europa dovrà essere visto non solo come pagatore, ma come un giocatore“.

Coerenza delle politiche per lo sviluppo
La terza priorità, coerenza delle politiche per lo sviluppo, è quella che più ha animato il dibattito in sede di audizione, e non solo in quella di Mimica, tanto che il presidente Juncker ha istituito diversi gruppi di lavoro del Collegio dei Commissari, sottolineando il loro mandato a lavorare insieme.
Difficile non essere scettici su questo tema se si pensa per esempio a sicurezza, migrazioni, energia, ecc. Eppure il Commissario designato Mimica si è presentato come il “commissario di coordinamento per le politiche coerenti”. Se ce la dovesse fare sarebbe sicuramente un grande passo in avanti, ma chi da anni si occupa di promuovere la coerenza delle politiche per lo sviluppo, sa bene che Mimica potrà difficilmente contrastare i colleghi commissari e dovrà cercare di concentrare la sua azione su un numero limitato di settori politici se vorrà avere qualcosa di tangibile da mostrare.

Gli osservatori presenti all’audizione riportano che nel complesso, il Commissario designato Mimica si è dimostrato ben preparato e competente, anche se è stato messo sulla graticola meno di altri candidati alla Commissione. Il suo vero test sarà mostrare quanto sia in grado di portare avanti alcune buone idee dichiarate che, in realtà, non sono ne nuove ne facili e rapide da realizzare.