6 settembre 2017
Cane randagio, dal web.jpg

L'Ente Nazionale Protezione Animali è stata in missione a Skopje per l'avvio di un progetto pilota dedicato al controllo del randagismo, problema che colpisce diversi paesi dell'area balcanica

Fonte: ENPA

Si è conclusa lo scorso 4 settembre la missione dell’Ente Nazionale Protezione Animali in Macedonia finalizzata alla realizzazione di una partnership italo-macedone in materia di contrasto al randagismo grazie al supporto dell’associazione macedone Anima Mundi . Nel corso della tre giorni – la missione è iniziata venerdì 1° settembre – l’Enpa ha incontrato, presso il Gabinetto del Primo Ministro della Repubblica di Macedonia, il Consigliere del Premier per le politiche agricole, forestali e idriche Lence Nikolovska; il Consigliere per le politiche ambientali Dragan Jovanov; il direttore dell'Agenzia veterinaria Zoran Atanasov; il Presidente dell'Ordine dei veterinari della R.M. dott. Tomislav Nikolovski; il Presidente del JKP Parcheggi Centro Sasha Bogdanovich e vari rappresentanti delle suddette istituzioni. La delegazione ha poi incontrato il vicecapo missione dell’Ambasciata d’Italia a Skopje, Giacinto Liquori, che ha espresso disponibilità a sostenere l’iniziativa.

Al termine dei colloqui, giudicati da Enpa molto positivi, è diventata concreta l’ipotesi di avviare in collaborazione con Anima Mundi un progetto-pilota per il controllo dei cani randagi in Macedonia a cominciare dal municipio del centro di Skopje, che adotterà misure aggiuntive per la risoluzione del problema del randagismo. Dalle sterilizzazioni alle microchippature, fino alla sensibilizzazione dei cittadini al possesso responsabile, l’idea è di applicare quegli stessi protocolli già utilizzati con successo nelle realtà italiane che hanno sconfitto il randagismo.

«Il passo successivo – spiega la presidente di Enpa Carla Rocchi – è quello di individuare nel dettaglio le diverse fasi del progetto-pilota per poi passare alla fase operativa, tanto più urgente e necessaria in un paese per il quale, come per altri contesti della regione balcanica, il randagismo rappresenta un serio problema».

Proprio per questo il dialogo aperto nei giorni scorsi rappresenta un segnale importante. «Una chiara dimostrazione – prosegue Rocchi - della volontà, manifestata ad ogni livello, di cambiare l’approccio al problema. Anche grazie all’esperienza maturata in Bosnia Erzegovina, Enpa continuerà ad essere al fianco dell’associazione Anima Mundi, del governo, dell’Ambasciata e di tutti gli attori che sono disposti a promuovere un circolo virtuoso».

La missione in Macedonia nasce dall'intenzione dell'ENPA di intervenire nel paese a sostegno delle associazioni e delle istituzioni che hanno a cuore l'approccio non cruento al problema del randagismo dichiarata a primavera di quest'anno, a seguito dell'ondata di uccisioni sommarie di cani randagi dopo la morte di un bimbo in Macedonia che era stato aggredito da un cane di proprietà. Allora la presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi, aveva scritto una lettera all'ambasciatore della Macedonia in Italia chiedendo un intervento presso le autorità del proprio paese affinché si placasse la violenta campagna d'odio contro i cani, fomentata dai media, con avvelenamenti e uccisioni di animali su tutto il territorio e la ricerca di soluzioni efficaci all'emergenza randagismo.

Con le azioni che si avvieranno in Macedonia - come fatto oltre che in Bosnia Erzegovina in Albania e Romania - la Protezione Animali italiana punta a trasferire buone pratiche e protocolli veterinari avanzati in linea con gli standard dell’Unione Europea in Paesi in cui il benessere animale è spesso sottostimato, a volte, nemmeno previsto nelle legislazioni nazionali. Enpa non dimentica la sua mission e il suo impegno in Italia, ma con le iniziative internazionali lavora per sostenere le Ong locali e renderle sempre più autonome e moderne. Con un obiettivo: migliorare ovunque la tutela degli animali.

Per informazioni:

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