Lorenzo Ferrari 21 febbraio 2018

A partire dal loro ingresso nell'UE, la Bulgaria e la Romania stanno conoscendo una diminuzione molto significativa del rischio di povertà ed esclusione sociale. La situazione sta migliorando soprattutto nelle città di provincia

Entrare nell'Unione europea contribuisce a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, soprattutto di quelli meno benestanti. Questo sembrano confermare i dati più recenti sul rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa, che descrivono la misura in cui i ceti più deboli partecipano al benessere nazionale. Si tratta di un parametro alternativo rispetto al Pil pro capite, che si limita a descrivere la ricchezza media degli abitanti di un paese senza nulla dire sulla distribuzione effettiva di quella ricchezza. Può accadere infatti che la crescita del reddito interessi solo una porzione della popolazione, escludendone un'altra.

Secondo i dati pubblicati da Eurostat , la Bulgaria e la Romania sono gli stati dell'UE dove è più alta la quota di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale – ma sono anche due tra i paesi dove la quota è diminuita di più nell'ultimo decennio, in linea con altri paesi orientali come la Polonia e la Lettonia. In alcuni paesi europei (comprese l'Italia e la Grecia) la povertà è invece aumentata, tanto che se si guarda all'Unione europea nel suo complesso la percentuale di popolazione a rischio è rimasta attorno allo stesso livello di dieci anni fa. Sembra quindi che l'ingresso della Bulgaria e della Romania nell'Unione europea, avvenuto nel 2007, abbia segnato un miglioramento effettivo delle condizioni di vita e di lavoro dei loro abitanti, che almeno per alcuni parametri si sono avvicinati al resto d'Europa.

In entrambi i paesi si è verificato un processo di convergenza anche a livello interno: nel 2007 la Romania conosceva regioni con un rischio di povertà al 33% e regioni in cui era al 57%, mentre ora la distanza tra i due estremi si è ridotta a 17 punti; un andamento simile si è verificato in Bulgaria. Rimangono però differenze significative tra le diverse regioni. In Romania, il rischio di povertà è diminuito in modo meno marcato nel sud-est del paese e attorno a Timisoara. Le regioni bulgare dove il rischio di povertà è calato di più sono invece la zona di Ruse e Veliko Tarnovo e la regione sud-orientale attorno a Burgas.

I dati Eurostat consentono anche di osservare l'andamento della povertà e dell'esclusione sociale in base al carattere urbano o rurale delle diverse zone d'Europa. Sia in Romania che in Bulgaria, nelle città il rischio di povertà è circa la metà rispetto alle campagne, dove continua a interessare la maggioranza degli abitanti. Inoltre, in questi anni nelle aree urbane il rischio è diminuito maggiormente rispetto alle zone rurali (nelle campagne della Bulgaria è addirittura leggermente aumentato). È un fenomeno che però non riguarda tanto le due capitali, quanto piuttosto le città di provincia, come appunto Ruse, Burgas, Cluj o Oradea. 

Questo articolo è pubblicato in associazione con lo European Data Journalism Network  ed è rilasciato con una licenza CC BY-SA 4.0