16 giugno 2021
Dont forget refugees - One Bridge to Idomeni

One Bridge to Idomeni è una onlus veronese che lavora sui confini europei della rotta balcanica, in supporto alle persone migranti. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato sabato 19 e domenica 20 giugno organizza a Verona, presso il Forte Sofia, due intense giornate di eventi pubblici

La Onlus veronese One Bridge to Idomeni organizza per il quinto anno consecutivo un evento in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. L’evento si terrà presso Forte Sofia nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 giugno, dal pomeriggio alla sera. La tematica su cui si concentrerà l’evento sarà la frontiera come luogo di incontro, conoscenza e comunicazione.

Sin dalla sua nascita One Bridge to Idomeni si occupa di portare aiuti ed attuare progetti lungo la Rotta Balcanica e di fare sensibilizzazione riguardo la tematica migratoria. Proprio in merito a quest’ultimo scopo organizza ogni anno un evento in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il primo si è tenuto nel 2016 presso Cortile Mercato Vecchio, poi in Gran Guardia, alla Dogana e infine presso Forte Sofia, dove si terrà anche l’evento di quest’anno.

Nella giornata di sabato 19 verrà proiettato il documentario Un giorno la notte di Michele Aiello e prodotto da Zalab, che racconta la storia di Sainey, un ventenne gambiano che a causa di un male irreversibile rischia di diventare cieco, deciso a imparare più cose possibili per prepararsi alla cecità, incontra un nuovo amico e scopre la passione per il baseball. Filma la sua storia in prima persona e mostra al mondo che bisogna reagire anche contro le difficoltà più grandi. Il film sarà dotato di audio descrizione, doppiato da Andrea Pennacchi, per permettere l’ascolto anche alle persone non vedenti. Saranno inoltre presenti i referenti dell’Unione Ciechi Verona e i fondatori dell’associazione RedLab - Darkroom over the borders, mettendo in questione le frontiere tra residenti e migranti e tra ipovedenti e vedenti.

Nella giornata di domenica 20 sarà possibile ascoltare le esperienze dei volontari e delle volontarie dei progetti in Grecia di One Bridge to Idomeni che vivono la frontiera con le persone migranti. In seguito, si terrà un dialogo con due sociologi per ritrovare ciò che la frontiera può diventare: un muro invalicabile. Francesco Della Puppa parlerà di razzismo di stato e politiche migratorie italiane; Emanuela dal Zotto parlerà di discriminazioni nelle politiche migratorie e di asilo a livello europeo, con uno sguardo alle donne migranti.

Questo dibattito vede la collaborazione con un’altra realtà veronese, Le Fate Onlus, promotrice un progetto europeo sul dialogo interculturale e la partecipazione civica contro la stigmatizzazione di migranti e rifugiati. In entrambe le giornate sarà possibile partecipare ad un laboratorio di fotografia pin-hole con RedLab, che utilizza la fotografia analogica e la stampa in camera oscura come mezzo di espressione per le persone che hanno sofferto traumi e per chi vive o proviene da situazioni difficili o svantaggiose.

“Verona è anche una città solidale, vissuta da persone pronte a pensare e costruire una società dove la tutela dei più deboli è al primo posto” afferma Giulio Saturni, presidente di One Bridge to Idomeni, “organizzare questa giornata a Forte Sofia per noi significa aprire le mura della città, per renderle non un confine insormontabile, ma un luogo di attraversamento, dove persone diverse possono incontrarsi, dialogare e trovare punti comuni. In questo senso le frontiere, con la loro ricchezza, sono il punto di partenza”.

One Bridge to Idomeni è una onlus veronese che lavora sui confini europei della rotta balcanica, in supporto alle persone migranti. Il lavoro dell’associazione - nata nella primavera del 2016 con un primo viaggio nel campo per rifugiati informale di Idomeni in Grecia - è suddiviso in due direttrici tra loro inscindibili: da un lato, portare aiuti lungo la rotta, dall’altro ritornare a casa con le testimonianze delle persone e delle storie incontrate. OBTI lavora nei Balcani, dove sono stati attivati progetti in Grecia, Serbia e in Bosnia Erzegovina, e a Verona, promuovendo incontri, formazioni e attività nelle scuole.

Per informazioni:
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