23 febbraio 2016
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Torna dal 25 al 27 febbraio la quarta edizione del Balkan Florence Express, festival del cinema dedicato ai Balcani occidentali. In programma 9 film, tra anteprime nazionali e toscane, la mostra fotografica "Balkan Identity", la presentazione del libro "Bosnia, la memoria di oggi"

Fonte: Oxfam Italia

Si apre a Firenze una finestra sulla cultura dei Balcani occidentali. Dal 25 al 27 febbraio, torna allo Spazio Alfieri (in via dell'Ulivo, 6), la quarta edizione del Balkan Florence Express, il festival di cinema balcanico promosso da Oxfam Italia, nell'ambito della campagna Adesso Basta! I migranti non sono invasori, in collaborazione con “Quelli della Compagnia”.

Ospiti d’eccezione della rassegna, le attrici toscane Giusi Merli (interprete de La grande bellezza) e Daniela Morozzi, che venerdì 26 febbraio alle 19.30, saranno protagoniste di un suggestivo reading, di brani tratti del libro di Svetlana Broz, I giusti nel tempo del Male: tanti racconti in cui si intrecciano le straordinarie storie vere di chi, durante le guerre tra Croazia, Bosnia Erzegovina, Kosovo e Macedonia, ha avuto semplicemente il coraggio di dire no alla violenza contro il proprio vicino, per tendergli invece una mano.

“Da quattro anni Oxfam Italia con altri partner nazionali e internazionali vuole dedicare questo momento alla realtà dei Balcani Occidentali “come non si sono mai visti”, con l’obiettivo di far conoscere agli amanti del cinema del nostro territorio la ricca cultura di questa parte dell’Europa - afferma la direttrice delle Campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti - Questa edizione del Balkan Florence Express si svolge però in un momento particolare, in cui questa regione è di nuovo sotto l’attenzione di tutto il mondo, a causa del passaggio quotidiano di migliaia di persone, di moltissime famiglie che scappano da guerre, abusi e distruzione, per cercare un futuro migliore in Europa. Oxfam è al loro fianco, con programmi che in Serbia e Macedonia sono mirati a proteggere queste persone e a tutelare i loro diritti. Riteniamo quindi necessario ribadire con forza che queste persone stanno fuggendo da guerra e distruzione, non sono invasori. Per questo motivo, Oxfam chiede all’Italia e all’Unione Europea di fare tutto il possibile per assicurare loro una vita migliore”.

"I documentari di recente produzione - afferma l'Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Monica Barni - raccontano in modo sempre più significativo il dramma dei migranti, come ha dimostrato la programmazione di tanti film di qualità proiettati nel corso dell'ultima edizione della 50 giorni, dedicata simbolicamente al tema "Esseri Umani". La cultura può e deve contribuire a creare nelle coscienze dei cittadini una nuova coscienza civile, un nuovo Umanesimo, che porti alla comprensione e condivisione dei drammi delle popolazioni del mondo. Essere partner, grazie al lavoro di "Quelli della Compagnia", di una manifestazione organizzata da Oxfam, da sempre in prima linea nell'aiuto e solidarietà nei confronti dei migranti, non può che essere fonte di soddisfazione per la Regione Toscana, da sempre all'avanguardia nell'attuazione di politiche di accoglienza e integrazione".

Nella tre giorni del Festival si alterneranno 9 film, tra anteprime nazionali e toscane, che rappresentano lo specchio di paesi - come la Croazia, la Serbia, l’Albania, il Kosovo e il Montenegro. Tanti i temi al centro della rassegna, tra attualità e storia recente: dall’emergenza migratoria lungo la rotta balcanica, al lato oscuro del regime di Tito, passando per storie familiari e individuali che ci parlano di disabilità, di passato che ritorna, di cadute e di riscatto. Un viaggio insomma, lungo diverse tracce, per raccontare al pubblico fiorentino le molte anime della cultura balcanica.

A partire dall’emergenza migratoria su cui Oxfam è al lavoro lungo la rotta balcanica. Una crisi di oggi e di ieri, che sarà raccontata sabato 27 febbraio. Ad aprire la serata sarà infatti “Loogbook_Serbistan”, l'ultimo film di Želimir Žilnik, regista Orso d'Oro al Festival di Berlino nel '69 (per il film Opere giovanili), che si racconterà in un incontro/aperitivo con il pubblico dalle 19.30, prima della proiezione delle 20.30. Nel film, il dramma delle migliaia di profughi in fuga da guerre e povertà, provenienti dal Nord-Africa e Medioriente, che transitano proprio dai Balcani per raggiungere l’Europa.

A seguire “Babai”, film vincitore di numerosi premi internazionali: uno spaccato sulle migrazioni dal Kosovo negli anni '90. Un pezzo lacerante di storia recente visto con gli occhi di un bambino di 10 anni.

Centrale nell’edizione 2016 del Balkan, sarà anche il tema di una memoria ancora da ricostruire, al centro di due film da non perdere: giovedì 25 alle 21 con la proiezione, assieme alla regista Tiha K. Gudac, di “Naked Island”, pellicola croata che racconta la tragedia dei campi di internamento durante il regime di Tito; e venerdì 26, alle 20.30 con “Circles”, film serbo in cui sullo sfondo della guerra si intrecciano assieme gesti coraggiosi e crudeli.

Spazio infine ad una narrazione più intima composta di ritratti e storie personali: dal rapporto con la disabilità raccontato in “I Like That Super Most The Best”, alla vita precaria e borderline di un ex boss nella Sarajevo criminale, protagonista di “Russian”, passando attraverso il racconto della vita di una famiglia dopo un evento traumatico in “The Tree”, e la narrazione di un ritorno a casa dopo vent'anni di fuga in “The Kids From Marks and Engels Street”.

Tra gli altri eventi che si svolgeranno nella tre giorni: i matinées per le scuole, con la partecipazione della disegnatrice Andrea Ragona (venerdì 26, ore 9.30) che presenterà la sua graphic novel, “Yugoland” (ed. Beccogiallo), che racconta dei suoi viaggi nei paesi dell'ex-Jugoslavia; la presentazione del libro fotografico Bosnia, la memoria di oggi, di Monica Baron e Marco Quinti (con il ricavato delle vendite del libro che andrà al Centro Giovani di Ljubija in Bosnia Erzegovina); la mostra fotografica, allestita nel foyer dello Spazio Alfieri, "Balkan Identity", un progetto di Fatjona Sejko e Francesca Dattilo, con il contributo dell'associazione pAssaggi di Storia; il "Balkan Libera Tutti", festa danzante allo Spazio Alfieri con musica pop balcanica di VJERK.