Dimitri Bettoni 26 maggio 2014

Comincia a delinearsi la composizione del futuro Parlamento europeo, dopo la chiamata alle urne dei giorni scorsi e i primi dati in arrivo.

La tendenza generale conferma lo spostamento di voti dai partiti europeisti conservatori verso i partiti euroscettici, i quali si fermano tuttavia al 20% e disattendono così i pronostici, che li vedevano vicini ad ottenere un terzo del parlamento. Più contenute le perdite per socialisti e Verdi, mentre cadono i liberaldemocratici e guadagna terreno la sinistra europea.

Il Partito Popolare Europeo (PPE) si conferma il primo gruppo parlamentare, con il 28,4% dei voti e 213 seggi ottenuti. Un risultato agrodolce, visto che è il gruppo che subisce la maggior perdita di seggi: erano infatti 274 (-61) quelli detenuti nella scorsa legislatura.

Il Partito Socialista Europeo (S&D) resta il secondo gruppo parlamentare con il 25.3% dei voti e 190 seggi, 6 in meno rispetto al quinquennio 2004-2009. L'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE) raccoglie l'8.5% delle preferenze, che valgono 64 seggi rispetto agli 83 precedentemente detenuti. I Verdi (G/EFA) ottengono 53 seggi grazie al 7.1% conseguito, perdendo così 4 seggi, mentre si registra il balzo in avanti della Sinistra unitaria europea (GUE/GNL) che ottiene 42 seggi rispetto ai 35 precedenti, grazie al 5.6% dei voti.

Tra i gruppi euroscettici, fa la parte del leone il gruppo dei non allineati, assente in aula parlamentare nella scorsa legislatura, che ottiene ben 64 seggi grazie all’8.5% dei voti. Guadagna consensi anche il Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia (5.1% e 38 seggi rispetto ai 31 precedenti), mentre è in calo il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei passato da 57 a 46 seggi (6.1%).

 

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