Sofia Verza 10 aprile 2019

Si apre oggi il “Festival dell’espressione curda” Culture sconfinate, che avrà luogo a Torino

I curdi sono un popolo che rivendica un’unica identità culturale e si divide tra quattro stati-nazione, cioè Siria, Iran, Iraq e Turchia. È proprio questa identità culturale che viene esplorata nel corso del “Festival dell’espressione curda” Culture sconfinate, che ha luogo a Torino tra il 10 e il 13 Aprile 2019.

Il festival sarà animato da musicisti (tra cui Ganî Mîrzo e Yalda Abbasî), poeti (come Kawa Nemir e Fatma Savci), scrittori (come Bextiyar Elî), registi, attori ed accademici (tra cui Özlem Belçim Galip e Engin Sustam), oltre che da decine di attivisti. Le vite di alcuni di questi hanno incrociato la realtà italiana negli ultimi anni, essendosi trasferiti qui come il cantautore e suonatore di tembûr, un tipico strumento curdo, Ashti Abdo. Altri vivono lontani dalla terra d’origine per motivi legati alla politica, come Fatma Savci, arrestata diverse volte anche per essersi ostinata a parlare curdo nell’aula di tribunale. Concerti, proiezioni cinematografiche, mostre e altri incontri cercheranno di raccontare la resistenza culturale del popolo curdo, che ha coltivato una propria peculiare lingua, musica ed arte.

L’iniziativa è organizzata da ACMOS, Retròscena e Chalak Events, in collaborazione con il Comitato Salvagente, il Comitato Beni Confiscati di Libera, la Comunità curda in Italia e con il supporto della Fondation-Institut kurde de Paris. Come spiega il portale di informazione turco Bianet, Chalak Events nasce ad Istanbul da un gruppo di studenti, con l’obiettivo di presentare la cultura curda, e per la prima volta organizza un evento di questo genere in Italia.

Qui un link alla pagina Facebook del festival, che si terrà in diverse sedi nella città di Torino tra cui la Scuola Holden, il Centro Studi Sereno Regis e vari caffè.