17 gennaio 2020

Parte in questi giorni una collaborazione tra Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e l’Istituto agrario della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, che prevede una serie di incontri di formazione dedicato agli studenti

Uno dei pilastri delle attività del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento, di cui Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa è parte integrante, è offrire momenti di formazione a cittadine e cittadini del territorio trentino, dagli operatori del terzo settore, dell'associazionismo, fino ad insegnanti e studenti. È in questo ambito che da gennaio 2020 si avvia la collaborazione tra Fondazione Edmund Mach e OBC Transeuropa, che parte con i primi incontri il 22 e 30 gennaio prossimi.

Come OBCT anche la Biblioteca della Fondazione Mach da diversi anni collabora con Wikipedia: nel corso degli anni si è occupata della storia dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, dei suoi protagonisti e dei Marchi del patrimonio europeo . Questa volta invece, con l'accompagnamento di Niccolò Caranti di OBCT, che il 22 gennaio incontrerà gli studenti della 3 VE, che scriveranno alcune voci di Wikipedia legate alle guerre jugoslave, con particolare attenzione al conflitto in Bosnia Erzegovina. Fra i temi di cui si occuperanno la città di Prijedor - che fin dal 1994, anno in cui era in corso ancora il conflitto, ha forti legami di cooperazione con il Trentino - e la pulizia etnica perpetrata negli anni ‘90.

Il 30 gennaio invece sarà la volta del ricercatore di OBCT Marco Abram, che terrà una lezione di approfondimento, a cui parteciperanno anche tutte le quarte e quinte della scuola, dedicata alla dissoluzione della Jugoslavia e al conflitto avvenuto in Bosnia Erzegovina tra il 1992 e il 1995.

Infine, nel mese di febbraio gli studenti incontreranno, con la moderazione di Marco Abram, Jovan Divjak, fondatore e attuale direttore nel 1994 dell'associazione di Sarajevo "L’istruzione costruisce la Bosnia Erzegovina”. Una figura diventata una vera celebrità, come ricorda Nicole Corritore di OBCT nell'articolo pubblicato in occasione del 25esimo dalla nascita dell'associazione: "Per anni chiamato “l’ex generale serbo”, “il generale jugoslavo” o “il militare serbo” che difese Sarajevo dai “suoi”, per alcuni diventato un eroe, per altri un traditore. A tutti loro, da venticinque anni, Jovan Divjak risponde: 'Sono una persona che ha deciso di difendere i cittadini e le cittadine di Sarajevo'. Ma soprattutto, per molti, è semplicemente Čika Jovo (Zio Jovo)."