Rossella Vignola 23 dicembre 2014

Lo scorso 17 dicembre un gruppo di 40 eurodeputati ha scritto una lettera al Presidente azero Ilham Aliyev e al ministro della Giustizia Fikrat Mammadov chiedendo l'immediata scarcerazione della giornalista Khadija Ismayilova finita in carcere a inizio dicembre

 

Il 5 dicembre scorso Khadija Ismayilova, giornalista per il portale Radio Free Europe e membro del progetto di giornalismo investigativo Organized Crime Corruption and Corruption Reporting Project (OCCRP) è stata arrestata in Azerbaijan con la bizzarra accusa di "incitamento al suicidio" e ora rischia dai 3 ai 7 anni di carcere. La giornalista lavora da anni a smascherare con le sue inchieste affari di corruzione e discutibili connessioni tra le élite al potere in Azerbaijan, alti funzionari del governo, familiari del Presidente Aliyev e società off-shore.

Mentre i governi internazionali restavano in silenzio, i media e le organizzazioni in difesa dei diritti umani hanno criticato duramente l’arresto della giornalista, descrivendo l’operazione come un atto politicamente motivato volto a silenziare gli oppositori e le voci critiche nel paese. Il 17 dicembre scorso un gruppo di 40 eurodeputati di diversi paesi, molti sono italiani, hanno inviato una lettera alle autorità azere chiedendo “l’immediata scarcerazione della Ismayilova e degli altri giornalisti arrestati ingiustamente” in Azerbaijan. Gli eurodeputati chiamano il paese a rispettare gli obblighi derivanti dalla membership in organizzazioni internazionali quali l’OSCE e il Consiglio d’Europa in materia di diritti umani e rispetto della libertà di espressione. L’appello chiede in particolare la garanzia di un processo equo e il rispetto dei diritti fondamentali delle persone in attesa di giudizio; l’eliminazione del divieto di lasciare il paese imposto alla Ismayilova; la fine della campagna intimidatoria a cui la giornalista è soggetta da anni e la ferma presa di posizione del governo per la libertà di espressione perché “il giornalismo investigativo - si legge nella lettera - è necessario in una società democratica”.

Lo scorso ottobre la giornalista era stata ascoltata dal Parlamento europeo a Bruxelles sul deterioramento dello stato dei diritti umani nel paese e sui casi di corruzione ad alto livello che erano stati al centro delle sue inchieste. 

La voce dei 40 membri del Parlamento europeo, guidati dalla romena Monica Macovei (Partito popolare europeo), si aggiunge così alla campagna che sta animando il web nelle ultime settimane per il rilascio della Ismayilova e degli altri prigionieri politici azeri. “Il governo e il presidente dell’Azerbaijan devono capire che Khadija deve essere liberata. Il lavoro di Kahija è nell’interesse del pubblico azero ed è riconosciuto sia in Azerbaijan che all’estero”, ha affermato il giornalista Paul Radu , direttore esecutivo del progetto OCCRP che ha dedicato un’intera sezione del portale al caso Ismayilova dove si possono leggere le inchieste di corruzione e affari che sono costate la libertà alla giovane giornalista azera.

Sono una quindicina i giornalisti dietro le sbarre in Azerbaijan e un centinaio i prigionieri politici che trascorreranno il Natale nelle carceri azere.

 

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