Al 53° Eurosong contest festival ha vinto la squadra russa, cantante, violinista e pattinatore, in una performance a tre con la canzone "Believe" (Credere). L'appuntamento del prossimo Eurosong sarà a Mosca, nel 2009

27/05/2008 -  Adela Savić Belgrado

Per qualche giorno la capitale serba è stata fonte di notizie che non riguardano la politica o la recente storia di questa Repubblica.

Belgrado, negli ultimi giorni, ha vissuto nel "confluence of the sound and the water", come sono state, artisticamente chiamate, la prima, seconda e la serata finale del Eurosong Contest Festival tenutosi il 20, 22 e 24 maggio 2008. Per qualche giorno, il glamour e le luci colorate del palcoscenico dell'Arena di Belgrado hanno illuminato la città, arrivando tramite all'Eurovision in più di 50 stati europei, in America, Asia e Nuova Zelanda.

Il Gran Finale del Eurovision Song Contest 2008, di sabato 24 maggio, inizia con la performance della vincitrice della precedente edizione del ESC in Finlandia Marija Šerifovic, che ha presentato la versione dance della canzone "Molitva" ("La preghiera").

Davanti al Municipio il grande schermo per le migliaia presenti, tutti a festeggiare la notte in cui Belgrado è stata la capitale del mondo, dell'Europa, della gioia, della musica e dell'amicizia. I conduttori Jovana Jankovic e Zeljko Joksimovic - impeccabili, professionali, sciolti, europei. I finalisti: Romania, Regno Unito, Albania, Germania, Armenia, Bosnia ed Erzegovina, Israele, Finlandia, Croazia, Polonia, Islanda, Turchia, Portogallo, Lettonia, Svezia, Danimarca, Georgia, Ucraina, Francia, Azerbeigian, Grecia, Spagna, Serbia, Russia e Norvegia.

La serata finale, con 25 paesi partecipanti, ha regalato forti emozioni a tutti gli amanti di questo spettacolo canoro, in particolar modo l'insolita squadra russa, che ha vinto unendo tre arti in perfetta sintonia: il canto di Dima Bilan, il magico suono dello Stradivarius di Edvin Marton, e il pattinare fluttuante di Evgeni Plushenko, campione olimpico alle Olimpiadi Invernali a Torino 2006.

Il televoto e il voto delle giurie delle capitali dei paesi partecipanti ha assegnato a Bilan e alla Russia un totale di 272 points. La sua canzone intitolata "Believe", ("Credere") - che come lui stesso dichiara "è una canzone che parla di tutti noi, che nella vita abbiamo avuto successo perché abbiamo creduto in quello che facevamo" - gli ha portato fortuna.

Circondato da un'infinità di bandiere, in uno stadio gremito di gente proveniente da tutti gli Stati europei, Bilan ha riproposto la canzone vincitrice accompagnato dal grandissimo pattinatore Evgeni Plushenko in un'atmosfera che purtroppo l'Italia non ha potuto assaporare, se non tramite il satellite. Il rappresentante russo è riuscito a battere l'ucraina Ani Lorak (secondo posto) e la greca Kalomira (terzo posto), quest'ultima da molti data per favorita.

Una curiosità: un'alta percentuale dei concorrenti di quest'anno sono stati portati alla ribalta dai vari reality-show musicali dei Paesi di provenienza, come per esempio il gruppo della Germania, le "No Angels", comparse a "Popstar" e la cantante norvegese Maria, vincitrice di "Pop Idol".

Durante la conferenza stampa dopo la vittoria, Bilan ha dichiarato: "Ci abbiamo creduto, e abbiamo vinto!", mentre Plushenko, il campione olimpico di pattinaggio artistico, ha definito la vittoria della Russia: "il mio nuovo trofeo, il trofeo Eurovision!".

Il cantante Dima Bilan aveva già partecipato all'ESC ad Atene, nel 2006, aggiudicandosi il secondo posto e, in patria, era stato proclamato il "vincitore morale" .

La scenografia dell'Eurosong Contest Festival 2008 curata da David Cusing, inspirata dalla confluenza di due enormi fiumi - Danubio e Sava - sui quali s'adagia la città di Belgrado, è stato un grande spettacolo coreografico, certo con qualche pecca, ma in ogni caso suggestivo per la varietà di canzoni e interpreti rappresentanti le varie nazioni.

Con gli anni, l'ESC cresce in importanza e popolarità. Primo, l'espansione dell'UE a Est, ancor oggi pieno di paesi col cappello in mano che chiedono di entrare e che vivono intensamente un programma che permette, per esempio, a cantanti albanesi, bosniaci e croati di cantare a livello europeo; secondo, il fatto che questo programma è cresciuto recentemente di pari passo con i reality show da cui ha preso il meccanismo del televoto e le più o meno improbabili strategie di voto.

Un evento sentito in tutta Europa che viene trasmesso da tutte le principali reti di Stato e che tiene incollati milioni di spettatori ogni anno, tranne che in Italia visto che la manifestazione da noi manca dal 1997. E nonostante le proteste annuali di nutriti gruppi di persone, la Rai continua a fare orecchie da mercante, togliendo ai nostri cantanti la possibilità di partecipare.

Il disinteresse dell'Italia non è certo cosa di cui vantarsi, in un paese in cui si giudicano "troppo d'élite" e "sconosciute" le canzoni di X-Factor. Inoltre, il programma è iniziato puntuale alle 21 con pause pubblicitarie inesistenti - condizioni che una tivù italiana qualsiasi troverebbe quasi impossibili da rispettare.

La Serbia e Belgrado, invece, ce l'hanno fatta. La loro rappresentante Jelena Tomasevic, con la canzone "Oro" si è aggiudicata un'ottima 6° posizione. Organizzazione impeccabile, scenografia da sogno, ordine e precisione curati in ogni dettaglio, ottimizzato il lavoro di giornalisti e di fotografi.

Ora, la vittoria di Bilan proietta lo sguardo di tutti verso l'Eurosong Contest 2009 a Mosca. Il vincitore, come da consuetudine, inizierà il suo tour nei paesi europei partecipanti - lo vedremmo anche a San Marino, il 3 giugno.

L'Eurosong Festival e la vittoria russa sono stati festeggiati con i fuochi d'artificio lanciati da tre luoghi diversi della città ed hanno colorato i cieli di Belgrado, riportando così i toni di serenità e di speranza in un futuro migliore. Perché, solo 10 anni fa, le bombe americane distruggevano la Serbia e Belgrado, distruggevano il morale dei suoi cittadini e il futuro dei giovani.
Oggi, la Serbia vive una ripresa a velocità bizzarra, e questo Festival, così ben organizzato e con la sua leggerezza, ne è un tratto distintivo.


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