Turchia - Pixabay

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Firmato ieri l'accordo di riammissione tra UE e Turchia: Ankara si impegna a riaccettare immigrati senza documenti arrivati in Europa attraverso il suo territorio, in cambio della prospettiva dell'eliminazione dei visti. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [17 dicembre 2013]

 

Due accordi per un nuovo importante passo avanti nei rapporti tra Unione europea e Turchia. Li hanno firmati oggi ad Ankara il Commissario UE per gli Affari Interni Cecilia Malmström e il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoğlu.

Il primo, fortemente voluto da Bruxelles, riguarda la riammissione dei migranti arrivati in UE dalla Turchia, che Ankara si è impegnata a riaccettare sul proprio territorio. In cambio, l'UE ha dato via ad una road-map che, nel giro di tre anni, dovrebbe consentire ai cittadini turchi di viaggiare nell'Unione senza visti d'ingresso.

Le trattative, intavolate da anni, si erano arenate nel 2012 proprio a causa delle resistenza dell'UE a concedere una maggiore libertà di movimento ai turchi. Per il premier Recep Tayyp Erdoğan gli accordi appena firmati segnano “un nuovo impeto ed un nuovo entusiasmo” nel tormentato processo di avvicinamento della Turchia all'Unione. La Malmström ha dichiarato a sua volta che gli accordi firmati “porteranno forti benefici ai cittadini di entrambe le parti”.

Tra i paesi UE, particolarmente interessati all'accordo di riammissione sono la Grecia e la Bulgaria, geograficamente contigui e quindi i più interessati in questi anni dall'arrivo di migranti via Turchia.

Se l'intesa sulla riammissione rappresenta di sicuro un nuovo slancio nel difficile rapporto tra UE e Turchia, dubbi restano sugli effetti della riammissione sui destino dei migranti. In teoria, rifugiati e richiedenti asilo non perderanno il proprio diritto a cercare rifugio in Europa. Osservatori ed attivisti, però, temono col nuovo accordo sarà più facile respingere chiunque: anche chi attraversa i confini in fuga da guerra o persecuzione.



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