Berlino - Pixabay

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Con l'arresto in Turchia di un attivista umanitario tedesco, i rapporti tra Germania e Turchia sono vicini al collasso. I due paesi, legati da forti legami storici ed economici, rischiano ora lo scontro aperto. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [24 luglio 2017]

 

Si fanno sempre più tesi i rapporti tra Germania e Turchia: dopo mesi di crescenti dissidi, le realzioni bilaterali tra Ankara e Berlino sembrano al punto di rottura dopo l'arresto in Turchia di Peter Steudtner, attivista di Amnesty International fermato ad Istanbul insieme ad altri cinque colleghi. Steudner, accusato di “attività terroristica” è ora in attesa di giudizio.

Dopo l'arresto, usando il vocabolario diplomatico, il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel ha annunciato l'intezione di Berlino di “riorientare” la propria politica ne confronti della Turchia. Tra le misure prese in considerazione, l'invito ai cittadini tedeschi, attualmente primi per numero di presenze con oltre quattro milioni di arrivi l'anno, a evitare la Turchia come meta per le vacanze.

Non si esclude che l'arresto di Steudner, che porta a nove il numero dei cittadini tedeschi attualmente in carcere in Turchia, possa essere utilizzato come “merce di scambio” con Berlino. Attualmente, la Germania ospita numerosi cittadini turchi considerati “terroristi” da Ankara, perché vicini al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o all'organizzazione dell'imam Fethullah Gülen, considerato la mente del tentato colpo di stato del luglio 2016 contro il presidente Recep Tayyp Erdoğan.

Il livello dello scontro mette a rischio i tradizionali e forti rapporti tra i due paesi: in Germania vivono circa tre milioni di persone di origine turca, e l'interscambio commerciale nel 2016 si è attestato a oltre 40 miliardi di euro.



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