Istanbul - Pixabay

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Questione rifugiati al centro della visita di ieri in Turchia di Angela Merkel. Berlino chiede collaborazione ad Ankara e promette di far ripartire il processo di integrazione europea. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [19 ottobre 2015]

La cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivata ieri in una Turchia in piena campagna elettorale – elezioni anticipate si terranno il prossimo 1 novembre – con un punto fermo in cima all'ordine del giorno: la questione rifugiati.

Oggi la Turchia ospita più di due milioni di profughi, provenienti soprattutto da Siria ed Iraq, ed è il paese da cui centinaia di migliaia di rifugiati partono per cercare di raggiungere i paesi ricchi dell'Unione europea, Germania in testa. Un viaggio gravido di rischi, che solo quest'anno, è già costato la vita a migliaia di persone, soprattutto durante l'attraversamento del Mediterraneo.

Solo per il 2015 Berlino prevede un milione di arrivi: ecco perché per la Germania è indispensabile la collaborazione di Ankara nel tentativo di gestire e limitare il flusso di persone che attraversa l'Europa, oggi soprattutto attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”.

In cambio della cooperazione richiesta, durante i colloqui col premier turco Ahmet Davutoğlu e col presidente Recep Tayyp Erdoğan, la Merkel ha posto sul tavolo il sostegno della Germania ad una ripresa del processo di integrazione europea della Turchia, da anni sostanzialmente congelato, anche per il parere negativo - più volte espresso in passato - dalla stessa cancelliera.

La Turchia, da canto suo, ha ribadito le proprie priorità: la cancellazione del regime di visti necessari ai cittadini turchi che vogliono recarsi nell'Ue, e la creazione di una “zona di sicurezza” nel nord della Siria, obiettivo che presuppone un deciso intervento militare da parte occidentale.

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