Lo scandalo legato al software di spionaggio Pegasus ha mostrato che anche in Europa le tecnologie della sorveglianza possono essere usate in modo pervasivo e improprio, tanto da colpire i diritti delle persone o la stessa democrazia. Cosa sta facendo l'Unione europea per coniugare la tutela della sicurezza collettiva con la protezione della privacy individuale, e cos'altro dovrebbe fare? Ne parliamo con Dimitri Bettoni, esperto di sorveglianza e sicurezza.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Parlamento dei diritti 3", cofinanziato dall'Unione europea (UE) nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo (PE) per la comunicazione. Il PE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è di OBC Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'UE. Vai alla pagina “Il Parlamento dei diritti 3”.

Il progetto DJAS è co-finanziato da Open Society Institute in cooperazione con OSIFE/Open Society Foundations. La responsabilità dei contenuti di questa pubblicazione è esclusivamente di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.

Questo progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell'Unione europea in virtù della convenzione di sovvenzione Marie Skłodowska-Curie n. 765140.

 

 



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