28 aprile 2017

Dal 25 al 28 aprile il centro ECPMF - di cui OBCT fa parte - ha inviato una propria missione di monitoraggio in Macedonia. Ne è emersa una situazione della libertà dei media - e della democrazia nel paese in generale - allarmante. Il comunicato stampa emesso a fine missione

Esprimiamo profonda preoccupazione in merito al violento attacco perpetrato ieri, 27 aprile 2017, all'interno del Parlamento della Repubblica di Macedonia, che ha coinvolto anche i giornalisti presenti in aula.

Dall'inizio del 2016 a oggi, l'Associazione dei giornalisti in Macedonia (ZNM) ha registrato almeno 21 attacchi ai danni di rappresentanti della stampa, un dato allarmante che dimostra come la violenza contro i giornalisti sia in aumento nel paese.

Lo stato della libertà dei media nel paese è molto preoccupante, e gli attacchi contro i giornalisti rappresentano una minaccia diretta alla democrazia.

Su invito della ZNM e della piattaforma regionale per la libertà dei media e dei giornalisti nei Balcani occidentali, ECPMF ha condotto una missione conoscitiva a Skopje dal 25 al 28 aprile 2017. La delegazione, composta da rappresentanti della Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), della South East Europe Media Organization (SEEMO) e dell'Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT) ha incontrato rappresentanti della comunità dei media nel paese e ha ascoltato le loro esperienze.

Durante la missione, la delegazione internazionale ha condotto 13 incontri con 15 rappresentanti di diversi media, ONG, con lo staff dell'Agenzia per i media e con lo staff del Consiglio per l'etica dei media. La delegazione ha inoltre incontrato il ministro degli Interni, Agim Nuhiu.

Sulla base delle osservazioni raccolte nel corso della missione, la delegazione richiama l'attenzione sulle cause e sulle responsabilità principali alla base dell'aumento degli attacchi ai danni della stampa:

  • Il clima politico, la retorica denigratoria nei confronti dei mezzi di informazione e la polarizzazione interna al paese hanno determinato un contesto altamente insicuro per lo svolgimento dell'attività giornalistica;
  • La mancanza di volontà politica preclude il raggiungimento di condizioni adeguate allo svolgimento dell'attività giornalistica. Le istituzioni statali e i rappresentanti politici declinano la propria responsabilità nel garantire tutele adeguate per i giornalisti;
  • La giustizia penale e civile non affronta in maniera efficace i casi di minacce e violenza ai danni dei giornalisti;
  • L'implementazione delle leggi a tutela dei media, che appere del tutto deficitaria, e la mancata azione penale nei confronti dei responsabili degli attacchi rendono i giornalisti un bersaglio facile per attacchi di diverso genere.

I firmatari di questa dichiarazione condannano ogni forma di aggressione contro i giornalisti in Macedonia ed esortano con forza i partiti politici e tutti gli organi e le autorità responsabili a prevenire ulteriori attacchi e garantire un ambiente sicuro per il giornalismo e la libertà di espressione. Esortano inoltre la magistratura e le autorità responsabili a mettere fine all'impunità in corso, chiedendo azioni e provvedimenti concreti:

  • Le autorità macedoni devono garantire indagini tempestive ed efficaci su ogni singolo caso di attacco alla sicurezza fisica e all'integrità dei giornalisti;
  • I rappresentanti politici devono astenersi dal diffondere una retorica ostile che favorisce la violenza;
  • Deve essere garantito il rispetto delle convenzioni internazionali che tutelano i diritti umani e la libertà di espressione;
  • La prossima coalizione di governo e l'opposizione devono impegnarsi a garantire protezione al giornalismo e la libertà di internet. Le autorità macedoni devono attuare senza indugio le raccomandazioni del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa sulla sicurezza dei giornalisti (Raccomandazione 2016-4) e sulla libertà di Internet (Raccomandazione 2016-5), adottate il 13 aprile 2016. Qualsiasi forma di restrizione della libertà dei media non prevista da tali norme è da considerarsi inaccettabile;
  • Nella definizione delle riforme dei media in agenda, le autorità macedoni devono coinvolgere le organizzazioni esistenti che promuovono la libertà dei media e il giornalismo indipendente: il Consiglio per l'Etica dei media di Macedonia (SEMM), l'Associazione dei giornalisti (ZNM) e l'Unione dei giornalisti (SSNM).

Chiediamo anche a tutti i giornalisti di assumere seriamente il loro ruolo di watchdog. Li incoraggiamo a denunciare e presentare denunce se sono attaccati, intimiditi o molestati. Incoraggiamo la solidarietà con i loro colleghi, la collaborazione e il sostegno reciproco all'interno della categoria dei giornalisti.

In quanto organizzazioni impegnate per la libertà dei media e per la tutela del giornalismo, siamo dalla parte dei nostri colleghi in Macedonia. Osserveremo ulteriormente la loro situazione e solleveremo le nostre voci per sostenerli. In maggio verrà pubblicata una relazione completa su questa missione.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto