Tra accoglienza e sorveglianza: il vero volto delle politiche europee sulle migrazioni

L’incontro si inserisce nel ciclo intitolato Paesaggi transculturali e sfide in Europa: guerre, migrazioni, crisi climatica ideato e promosso dalla Rete Intercultura della Bassa Vallagarina con la collaborazione dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, di IPRASE e del Museo Storico Italiano della Guerra.

Il ciclo di incontri è finalizzato ad offrire a docenti e cittadinanza nuovi spunti di lettura della realtà e dei problemi più stringenti della più vicina attualità geopolitica, quella che determina (o determinerà negli anni a venire) anche delle evoluzioni nella società italiana e, conseguentemente, nelle classi che si sono costituite o che si costituiranno.

La questione delle migrazioni e delle politiche di asilo è da sempre terreno di divisioni e scontri nell’Unione europea e tra i suoi Paesi membri. Tutti i principali nodi, a partire dalla riforma del Regolamento di Dublino, restano irrisolti, mentre emerge chiaramente una politica delle espulsioni e di controllo delle frontiere esterne con gravi rischi di violazione dei diritti umani e delle norme internazionali ed europee in materia di asilo.

In questo contesto, l’investimento da parte dell’UE sulle tecnologie di sorveglianza delle frontiere è stato massiccio: le istituzioni e le agenzie comunitarie si sono dotate di sofisticati sistemi per la raccolta di dati dei richiedenti asilo, dei visitatori da Paesi terzi, delle persone apolidi o senza documenti, ma anche degli stessi cittadini dell’Unione. Durante quest’ultimo incontro ripercorreremo i passaggi principali che hanno portato alle attuali politiche europee in materia di migrazione e asilo, analizzeremo il ruolo dell'UE e degli Stati membri nel progressivo appiattimento sugli obiettivi di sicurezza a scapito dei diritti fondamentali, approfondendo in particolare l’impatto delle tecnologie di sorveglianza e le implicazioni del loro utilizzo in termini di rispetto dei diritti umani.

Intervengono Federico Caruso e Rossella Vignola di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.