Sarajevo, mon amour

Presentazione del libro di di Jovan Divjak (Infinito edizioni, 2007), nell’ambito di "Tur-in-Bosnia - Incontro tra due culture europee"

 

Jovan, il generale serbo che difese Sarajevo

«Vivo da 40 anni nello stesso quartiere, a Sarajevo, a due passi da un’antica chiesa ortodossa e da una moschea del XVI secolo. E salendo appena, da casa mia, raggiungo il seminario cattolico. Prima della guerra, quest’armonia, nata dalla differenza, si ritrovava nella vita d’ogni giorno… Sarajevo m’ha aperto gli occhi. Ero stupito nel vedere una città così ricca di grandi qualità umane, soprattutto la tolleranza e la generosità».

La guerra, le figure fosche di Milošević, Karadžić e Mladić, ma anche le contraddizioni e i voltafaccia della componente musulmana durante il conflitto e i nazionalismi sorti dalla devastazione bellica sono rivelati e spiegati in un libro carico di pathos destinato a finire tra i grandi volumi di storia.

In questo libro, il militare serbo che difese Sarajevo, che ha “adottato” un nipote musulmano (foto di copertina) e ha fondato la più grande associazione nazionale per aiutare gli orfani di guerra, racconta le bombe, le tribolazioni dei civili, i doppi giochi dei politici bosniaci e della comunità internazionale, la miseria e il desiderio di una pace che in Bosnia non è ancora davvero arrivata.

«Che vuoi che ti dica, compagno Divjak. L’unica cosa che ci resta è l’amore per questa straordinaria terra e per questa città unica al mondo che tu hai difeso con onore e che continui a onorare occupandoti degli orfani di guerra. Posso dirti che ti ringrazio per quello che hai fatto e che fai, ignorando i briganti oggi al potere. Dirti che amo ancora quel luogo come se l’avessi lasciato ieri. Ci torno, e il tempo è come se non fosse passato. Per me è tutto come allora, quando vidi Sarajevo la prima volta sotto la Luna, sotto le ultime nevi dell’Igman» (dall’introduzione di Paolo Rumiz).

 

Con il patrocinio di Camera di Commercio di Trieste, Fondazione Jacques Maritain, Associazione Progettarte, Provincia di Gorizia

 

L’AUTORE

Jovan Divjak, classe 1937, era colonnello quando, nel 1992, decise di lasciare l’esercito jugoslavo e di aderire a quello bosniaco per difendere la “sua” Bosnia Erzergovina dall’aggressione esterna. Nominato generale e numero due dello Stato maggiore bosniaco durante la guerra del 1992-1995, ha fondato nel 1994 l’associazione L’educazione costruisce la Bosnia Erzegovina, che aiuta gli orfani di guerra e di cui è presidente.

 

L’INTERVISTATRICE

Florence La Bruyere è giornalista specializzata in Europa centrale e balcanica. Da Budapest, in Ungheria, dove risiede, è corrispondente di Liberation, L’Express, Radio France e Radio France Internationale e più volte ha viaggiato nella ex Jugoslavia.

 

INFO:
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