Le migrazioni forzate nella storia d’Italia del XX secolo

Presentazione del libro curato da Luca Gorgolini (Il Mulino, Bologna 2017), nell'ambito del ciclo di appuntamenti “Libri al museo”

Nel corso del Novecento, numerosi eventi bellici, incluse le guerre civili, il mutamento degli assetti geopolitici, le persecuzioni riconducibili a ragioni religiose, politiche e sociali, hanno determinato le migrazioni forzate di milioni di individui. Ma solamente negli ultimi decenni, a partire dagli spostamenti di popolazione avvenuti in seguito alla conclusione della Guerra fredda, la storiografia europea ha sviluppato un’attenzione adeguata a fenomeni così importanti nell’età contemporanea.
Inserendosi all’interno di questi percorsi di ricerca, che hanno conosciuto un nuovo impulso sotto la pressione del progressivo aumento del numero di individui in fuga da alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente, i saggi presentati nel volume intendono affrontare il caso italiano considerando i movimenti migratori forzati che hanno riguardato italiani, all’interno e all’esterno dei confini nazionali (profughi trentini e adriatici, profughi di Caporetto), ma anche gli spostamenti imposti dalle autorità nazionali italiane al di fuori della penisola (in Libia, ad esempio, negli anni Venti), fino a giungere ai profughi e ai rifugiati presenti in Italia nel secondo dopoguerra (profughi istriani e giuliani) e a coloro che, nell’ultimo decennio del Novecento, hanno abbandonato la penisola balcanica e si sono portati nel nostro paese.

Intervengono:
- Marzia Bona, OBCT/Centro per la Cooperazione Internazionale;
- Luca Gorgolini, storico – Univ. degli Studi della Repubblica di San Marino;
- Mario Raffaelli, presidente Centro per la Cooperazione Internazionale

 

L’evento rientra nel ciclo “Libri al museo” che prevede anche la presentazione del volume “Pro e contro la guerra. Lo smarrimento dei poeti italiani. 1915-1918” il 12 dicembre.