Mostra fotografica di Luigi Ottani, a cura di Roberta Biagiarelli, realizzata con il sostegno del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, il Comune di Marzabotto (BO), l’Associazione familiari vittime eccidi nazifascisti di Marzabotto e ANPI – Marzabotto.
Costituita da immagin tratte dall’omonimo libro Shooting in Sarajevo (Bottega Errante Edizioni, 2020), un progetto che intreccia gli originali scatti di Ottani elaborati in formato vintage polaroid e invecchiati per evocare un reperto di guerra. Le immagini sono arricchite da testi inediti, curati da Roberta Biagiarelli, di alcune tra le voci più autorevoli in Italia e a livello internazionale sulla guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Attraverso immagini e parole, il progetto ricostruisce uno degli eventi più drammatici della fine del Novecento europeo: l’assedio della città di Sarajevo, iniziato il 5 aprile 1992 e protrattosi fino al 29 febbraio 1996, il più lungo assedio della nostra storia recente. In 1.425 interminabili giorni di isolamento, Sarajevo contò migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti e profughi. Molte delle vittime vennero uccise da un colpo sparato dal fucile di precisione di uno dei cecchini che “popolavano” la città ed è proprio dagli stessi nidi, luoghi dove i cecchini si nascondevano per seminare morte e terrore che Luigi Ottani, assumendo un originale punto di vista fortemente evocativo, ha fotografato i cittadini e le cittadine di Sarajevo oggi, mentre attraversano, ignari, le strade della loro città.
La mostra resterà visitabile fino al 31 marzo 2026.
Al termine della mostra, le fotografie verranno donate alle scuole del territorio, che durante l’esposizione svolgeranno attività didattiche dedicate ai temi dell’assedio, dell’educazione alla pace e alla cittadinanza, arricchite dalla visita alla mostra, in alcuni casi, con la presenza degli autori.






