Macedonia del Nord: “Safe City” per salvare vite sulle strade
La Macedonia del nord è uno dei paesi europei con le strade più pericolose. Per renderle più sicure, il governo ha lanciato il nuovo sistema di monitoraggio “Safe City”: non mancano però forti polemiche e seri dubbi sul suo utilizzo

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Skopje © Bratu Laurentiu/Shutterstock
Con un nuovo sistema di monitoraggio e controllo del traffico denominato “Safe City”, il governo della Macedonia del Nord sta cercando di ridurre le vittime e i danni materiali dovuti ai frequenti incidenti stradali.
Il sistema di telecamere è entrato in funzione nella capitale Skopje a dicembre in via sperimentale e, dal primo febbraio 2026, i cittadini dovranno pagare le multe per le violazioni del codice della strada. Il sistema verrà gradualmente esteso ad altre città e sulle autostrade.
Le autorità hanno inoltre apportato modifiche alla Legge sulla sicurezza stradale, in base alle quali la documentazione delle violazioni con mezzi tecnici (telecamere, sensori e dispositivi di registrazione) è considerata una prova valida. Nella prima fase, il sistema registrerà l’eccesso di velocità, il passaggio con il rosso, la scadenza dei permessi di circolazione e il parcheggio abusivo. Nella fase successiva è previsto l’ampliamento della gamma delle violazioni monitorate.
Nella capitale, che conta 526.000 abitanti, il primo giorno di operatività sono state registrate oltre 110.000 violazioni del codice della strada. “È un numero catastrofico. Abbiamo avuto circa 1.000 veicoli non registrati, 5.000 violazioni al semaforo rosso e oltre il 90% delle violazioni era per eccesso di velocità”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Pance Toshkovski. Sulla tangenziale di Skopje, è stato registrata anche un’auto lanciata a 231 km/h.
Il giorno successivo, il 2 dicembre, secondo le informazioni del ministero dell’Interno, sono state registrate 50.652 violazioni, tra cui 48.861 multe per eccesso di velocità, 1.366 per semafori rossi e 425 per veicoli non registrati. I cittadini hanno condiviso sui social network che la guida a Skopje è diventata più prudente.
Come ogni innovazione, il sistema “Safe City” ha suscitato diverse reazioni e perplessità. Un gruppo di cittadini ha presentato un reclamo alla Corte costituzionale e una denuncia penale alla Procura della Repubblica contro il ministro Pance Toshkovski, sostenendo che il nuovo sistema sanzionatorio basato su SMS è incostituzionale, tecnicamente pericoloso e discriminatorio.
Secondo i ricorrenti, l’attuale funzionamento di Safe City, ovvero l’invio di link a documenti PDF ai telefoni cellulari, costituisce una grave violazione della privacy e della sicurezza dei cittadini.
L’argomento centrale del ricorso riguarda i prerequisiti tecnici. Il sistema presuppone che ogni conducente possieda uno smartphone, una connessione internet attiva e le competenze necessarie per utilizzare applicazioni per l’apertura di documenti PDF.
“La legge non richiede che un cittadino disponga di una connessione internet mobile o di un dispositivo smart”, afferma la tesi giuridica.
Secondo il ricorso, ciò crea una situazione in cui ad alcuni cittadini (anziani, categorie socialmente vulnerabili o possessori di telefoni più vecchi) viene di fatto impedito di ricevere la notifica, di vedere di cosa sono accusati o di presentare ricorso tempestivamente. Ciò viola direttamente il diritto costituzionale ad un giusto processo e alla tutela legale.
I ricorrenti sostengono che i messaggi SMS non sono un mezzo valido di notifica ufficiale ai sensi del regolamento europeo eIDAS, in quanto non richiedono alcuna prova di identità. Non è possibile confermare con certezza chi sia il mittente e i link presenti nei messaggi aprono la strada a crimini informatici e furti di dati personali e conti bancari.
La giornalista Sonja Kramarska, nella sua rubrica per Deutsche Welle, scrive che nel Paese c’è una cultura di disprezzo per le regole e che i cittadini non vogliono rispettarle. Secondo lei, anche i partiti sono responsabili di questo, poiché non educano gli elettori a essere cittadini coscienziosi e attenti ai diritti collettivi, non solo a quelli individuali.
“VMRO-DPMNE (il partito al governo) detiene il più grande bacino di voti del Paese, ed è giusto che ora riceva anche lo scontento dei cittadini insoddisfatti che dovranno guidare più lentamente invece di correre a perdifiato per le strade. Ma è giunto il momento che i partiti smettano di fare da scudo a chi sparpaglia rifiuti a piacimento, agli automobilisti arrabbiati e a tutti coloro che credono che il voto espresso per il partito al potere comporti un trattamento speciale”, scrive nell’articolo.
Nel 2024 si sono registrate 142 vittime di incidenti stradali su 1,8 milioni di abitanti. In una dichiarazione ai media, Pance Toshkovski ha spiegato che la Macedonia è tra i peggiori Paesi al mondo in termini di numero di persone uccise per strada ed è per questo che è necessario un sistema del genere.
“La media scandinava è di circa 20 vittime per milione di abitanti, mentre quella europea è di circa 44-45 per milione di abitanti. Comprendo la necessità che il pubblico ponga tutte le domande relative all’attuazione di questo progetto. Il numero di 142 vittime non è solo una statistica: si tratta di persone con famiglie, figli, genitori, che perdiamo per strada ogni giorno”, ha affermato il ministro.
Il primo ministro Hristijan Mickoski, riguardo a “Safe Ciy”, ha dichiarato che il governo garantirà un’attuazione coerente ed è pronto a resistere allo scontento per salvare vite umane.
Secondo le autorità, i funzionari non sono esentati dal pagamento delle multe e la politica si estenderà anche ai veicoli stranieri: i conducenti saranno informati che non potranno più entrare nel Paese se non pagano la multa.
Il 29 gennaio 2025, l’opinione pubblica è rimasta sconvolta dalla morte della studentessa ventiduenne Frosina Kulakova, investita da Vasil Jovanov, un ventenne senza patente e in stato di ebbrezza che è passato con il rosso su un viale. Ciò ha scatenato proteste che chiedevano cambiamenti sistemici per la sicurezza stradale.
Al Forum pubblico sulle modifiche alla legge sulla sicurezza stradale e alla legge sulle infrazioni per il progetto “Safe City”, alti rappresentanti dell’UNDP hanno ritenuto il progetto in linea con gli obiettivi di sicurezza globali e prevedono che dovrebbe contribuire a ridurre il numero di incidenti stradali.
Tag: Trasporti
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