Sira Miori 15 febbraio 2017
L'Università di Kragujevac

All’Università di Kragujevac, Serbia centrale, prima fase di un progetto storico-culturale internazionale a guida italiana nell’ambito del programma UE “Europa per i cittadini”, cofinanziato dalla Commissione europea

Si è conclusa a Kragujevac una serie di eventi storico-culturali sul tema: “Sul fenomeno della guerra, sulla cultura della pace: riflessioni, analisi, esperienze”, che costituisce la prima fase della realizzazione di un progetto internazionale a guida italiana, dal titolo coraggioso: “Le guerre jugoslave: un altro volto della civiltà europea? Lezioni apprese e sfide durature”.

Il progetto rientra a pieno titolo nel programma “Europa per i cittadini” ed è il primo sostenuto finanziariamente dall’Unione europea che coinvolge l’ateneo di Kragujevac, città in cui hanno sede gli stabilimenti FIAT. L’Università di Roma “La Sapienza”, capofila del progetto, coordina i lavori e si avvale della collaborazione dei seguenti partner: l’Università di Kragujevac (Serbia), l’Università “Ramon Llull” di Barcellona (Spagna) e la Radio Free Europe/Radio Liberty (Repubblica Ceca).

Nelle attività previste si intende affrontare il tema delle guerre in ex Jugoslavia negli anni Novanta del secolo scorso sotto diversi punti di vista, compresi un approccio teorico e una comparazione con altri eventi bellici, quali sono stati, per esempio, la guerra civile spagnola, ma anche l’opposizione al fascismo in Italia. Il principale obiettivo è quello di poter promuovere una lettura critica e una riflessione su quegli eventi, ma anche avviare una comunicazione e un dialogo fruttuosi con cittadini di diverse età e di diversa provenienza, per fornire un contributo alla creazione di una coscienza e di un’identità europee e il rafforzamento della democrazia e della cultura della pace.

All’Università di Kragujevac, presso l’aula magna del Rettorato, si sono tenuti, a partire da lunedì 6 febbraio, numerosi interventi di studiosi, storici e letterati. Vi hanno partecipato studenti e docenti, rappresentanti accademici e istituzionali del ministero serbo della Cultura e delle istituzioni culturali della Città di Kragujevac, antica capitale della Serbia, città simbolo della Resistenza serba all’occupazione nazista.

Sono seguite due tavole rotonde internazionali, una di tipo accademico e una “pubblica”, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di istituzioni serbe ed europee di dieci nazionalità diverse.

E’ stata poi programmata una sessione video, dedicata all’esperienza della giornalista lettone Aija Kuge negli anni delle guerre in ex Jugoslavia, con un successivo dibattito. Si è poi aggiunta una sessione dedicata esclusivamente agli studenti, per diffondere la cultura della democrazia e della pace tra i giovani, realizzata attraverso gli incontri, i lavori e le presentazioni degli studenti dell’Università e degli allievi del Primo Liceo di Kragujevac.

Il dialogo ricco e costruttivo tra i partecipanti agli eventi e il pubblico intervenuto, ha costituito un aspetto fondamentale delle attività. Significativo e con grande partecipazione di cittadini, è stato l’incontro conclusivo al Memoriale delle vittime dell’eccidio del 21 ottobre 1941, sorto sul luogo in cui i nazisti, in quella data, per rappresaglia, uccisero più di settemila civili.

Nel 2019, la città serba di Novi Sad, capoluogo della Provincia autonoma della Vojvodina, sarà Capitale europea dei Giovani e nel 2021 assumerà il titolo di Capitale europea della Cultura.

Le tappe successive previste per la realizzazione del progetto vedranno l’organizzazione di altri due analoghi eventi, che avranno luogo all’Università di Barcellona nel prossimo aprile e all’Università di Roma “La Sapienza” in autunno, dove parteciperanno anche degli allievi del Primo Liceo di Kragujevac.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto Testimony – Truth or Politics. The Concept of Testimony in the Commemoration of the Yugoslav Wars, coordinato dal CZKD (http://www.czkd.org/ ) e cofinanziato dal programma "Europa per i cittadini" dell’Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.