Un viaggio fotografico lungo i chilometri nei quali la linea ferroviaria della Transalpina attraversa la regione di Gorizia e Nova Gorica (Tratto da Isonzo-Soča n.68, giugno-luglio-agosto 2006)

04/03/2008 -  Anonymous User

"Dal monte Sabotino la linea del confine si prolunga verso sud, taglia il fiume Isonzo all'altezza della città di Salcano, che rimane in Jugoslavia, e corre immediatamente ad ovest della linea ferroviaria".
Così recita il testo del Trattato di Pace del 1947 con cui è stato tracciato il confine fra Italia e Jugoslavia nella parte nordorientale di Gorizia, e prosegue: "Allontanandosi dalla ferrovia, la linea quindi piega a sud ovest, lasciando alla Jugoslavia la città di San Pietro ed all'Italia l'ospizio e la strada che lo costeggia".

Nei passi qui riportati e nel testo del Trattato di Pace nel suo complesso si desume chiaramente che il confine nella città di Gorizia è stato tracciato in base al percorso della ferrovia Transalpina. Infatti, secondo i tecnici che avevano proposto la "linea francese" (quella infine adottata) per questo confine, la ferrovia Transalpina doveva rimanere completamente in territorio jugoslavo.

A nord est della città dunque, per tre o quattro chilometri, il confine scorre parallelamente ai binari, spesso a una distanza di pochi metri. Durante questo percorso, provenendo - mettiamo - da nord, in una manciata di secondi il passeggero vede scorrere dai finestrini del treno al proprio fianco il panorama di Gorizia in tutta la sua lunghezza, dall'Isonzo al Castello al Calvario, riportando la
sensazione di entrare davvero in città. Mentre dalla parte opposta può scorgere - prima di infilarsi nel tunnel della Castagnavizza - le strade e gli alti caseggiati di Nova Gorica fra il San Gabriele e il
bosco del Panovec.

Un viaggio in treno insolito, un passaggio suggestivo e ricco di richiami storici, paesaggistici e di attualità transfrontaliere, attraverso un unico agglomerato urbano separato da un confine fra due stati: insomma un unicum in Europa. L'esperienza del viaggio in treno è sorprendente e va provata, soprattutto per le prospettive e i punti di vista inconsueti. Ma troppe sono le curiosità, le cose da vedere, dall'una e dall'altra parte, mentre gli scenari svaniscono in un colpo d'occhio.

Nelle pagine che seguono allora proponiamo un viaggio fotografico lungo questo stesso itinerario, realizzato a piedi e in bicicletta, anche utilizzando la magnifica pista ciclabile che da qualche anno è stata costruita in territorio sloveno proprio fra il tracciato del confine e quello della ferrovia.

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