
Salomé Zourabichvili - © Galoplodiya/Shutterstock
In Georgia, durante le celebrazioni del 34° anniversario dell’indipendenza, la presidente Zourabichvili ha lanciato una piattaforma per la resistenza con l’intento di unire tutti i partiti pro europei, preparare le prossime elezioni e liberare i prigionieri politici
Il 31 marzo 2025, in occasione del 34° anniversario del referendum sull'indipendenza della Georgia del 1991, migliaia di dimostranti si sono radunati in viale Rustaveli a Tbilisi sotto lo striscione “Arriva la primavera del popolo”.
La manifestazione ha avuto un profondo significato simbolico, per la commemorazione del referendum del 1991 in cui la stragrande maggioranza dei georgiani votò per l’indipendenza dall’Unione Sovietica.
La presidente Zourabichvili ha evocato le tappe storiche della battaglia per la sovranità della Georgia, tra cui la rivolta dell'agosto 1924, le proteste del 14 aprile 1978 per difendere la lingua georgiana e i tragici eventi del 9 aprile 1989, quando le forze sovietiche repressero con violenza i manifestanti pacifici a Tbilisi.
Zourabichvili si è rivolta ai manifestanti, in piazza ormai ininterrottamente da quattro mesi, sottolineando la necessità che il movimento di resistenza adotti una dimensione politica, parallelamente alle proteste di piazza. Ha quindi proposto la formazione di una Piattaforma per la resistenza .
La Piattaforma mira ad accogliere tutti i partiti e i gruppi pro-europei disposti a mettere da parte le differenze politiche per concentrarsi sugli obiettivi comuni di programmare nuove elezioni e liberare i prigionieri politici.
Nel suo discorso, Zourabichvili ha rinnovato il suo impegno a servire e difendere la Costituzione e la volontà del popolo georgiano, ribadendo la sua legittimità come Presidente fino a quando non saranno condotte nuove elezioni libere e giuste.
Non ha mancato di sottolineare l’importanza della trasparenza e della collaborazione con la società civile e i gruppi di protesta per raggiungere una strategia unitaria. Ha inoltre ribadito la responsabilità dei partiti politici nel prepararsi alle prossime elezioni, avviando una formazione di massa di osservatori per proteggere efficacemente il voto.
Inoltre, ha proposto che la Carta georgiana, il documento programmatico da lei avviato, serva da programma fondamentale per la piattaforma, per riportare la Georgia su un percorso democratico.
Dopo la manifestazione, la Zourabichvili ha annunciato che i partiti della Piattaforma della Resistenza hanno concordato di astenersi dal partecipare alla commissione parlamentare d'inchiesta istituita dal partito al governo Sogno Georgiano (GD).
La commissione istituita per esaminare i presunti crimini politici inizialmente solo fino al 2012, ora per i partiti d’opposizione fino al 2025, continua a convocare testimoni, molti dei quali rifiutano di partecipare ai lavori e vengono quindi denunciati e multati.
Zourabichvili ha criticato la commissione , accusandola di servire gli interessi russi e di essere uno strumento volto a intimidire i leader politici, affermando che il suo obiettivo è quello di seminare paura tra la popolazione.
Il 9 aprile
Dieci giorni dopo la commemorazione per l’Indipendenza, al 133esimo giorno di manifestazioni ininterrotte, la piazza ha reso omaggio al giorno dell’Unità Nazionale, quel 9 aprile ricordato dalla Zourabichvili fra le tappe storiche per lo stato georgiano.
Il 9 aprile 1989 ventuno persone furono uccise e centinaia ferite dalle truppe sovietiche intervenute durante una pacifica manifestazione per l’indipendenza, che picchiarono e rilasciarono un gas tossico sconosciuto nel tentativo di disperdere i manifestanti.
Due anni dopo, con ancora in piedi l’Unione Sovietica, la Georgia dichiarava l’agognata indipendenza. Un monumento davanti al parlamento ricorda le vittime di quella vana carneficina. Ogni anno in questa data si rende omaggio ai martiri dell’indipendenza portando al monumento dei tulipani rossi, come si fece allora, lasciandoli sul selciato dove si era consumato il massacro.
La commemorazione ha preso il via già l’8 aprile quando i familiari delle persone arrestate durante le proteste e considerati prigionieri politici hanno tenuto un sit-in notturno nei pressi del parlamento. A loro si sono uniti i partecipanti alle marce del giorno.
Gli studenti si sono riuniti all’Università Statale di Tbilisi (TSU) dove gli oratori hanno sottolineato i sacrifici compiuti nel tentativo di ottenere l’indipendenza dall’Unione Sovietica, tracciando parallelismi tra le lotte passate e gli attuali sforzi per resistere – di nuovo - all’influenza russa.
Con in mano tulipani hanno marciato verso il palazzo del Parlamento. Contemporaneamente, i media indipendenti hanno organizzato una marcia a sostegno della libertà di stampa. Giornalisti e sostenitori hanno esposto striscioni come risposta alle recenti misure legislative percepite come minacce al giornalismo indipendente e alla società civile.
Rimane in carcere Mzia Amaghlobeli, la giornalista e fondatrice di Batumelebi e Netgazeti, che ha portato avanti un lungo sciopero della fame, ora interrotto, e che assiste dal carcere al proprio processo. La marcia è culminata di fronte al parlamento, unendosi al corteo studentesco.
Tutti gli anni al monumento si recano a rendere omaggio ai caduti anche esponenti politici, tanto di maggioranza che di opposizione, e i rappresentanti del governo. Questo anno è il primo in cui la maggioranza e il governo non riescono, letteralmente, a farlo. Chi di loro ci ha provato, è stato respinto dalla folla al grido di “Servi della Russia”.
Come d’abitudine, il Sogno ha risposto alle critiche alzando i toni.
Funzionari governativi hanno rilasciato dichiarazioni che non possono che generare nuove tensioni. Tali dichiarazioni si sono astenute dal menzionare l’Unione Sovietica o la Russia parlando degli artefici del massacro, riferendosi invece ai responsabili come potenze straniere.
Il primo ministro Irakli Kobakhidze ha tracciato parallelismi controversi tra le truppe sovietiche del 1989 e gli attuali manifestanti antigovernativi, suggerendo che forze straniere stiano nuovamente fomentando la divisione e portando violenza in viale Rustaveli.
Gli hanno fatto eco dal partito , e i parallelismi si sono estesi anche all’Unione Europea, definita nuova espressione del KGB sovietico e dello "stato profondo", qualcosa di onnipotente e fumoso che nella retorica del Sogno manovrerebbe l’Unione Europea.
Questa retorica è stata criticata da diverse parti, tra cui la Zourabichvili che ha condannato l’omissione del ruolo della Russia negli eventi del 1989. L’ambasciatore tedesco , - che come gli ambasciatori di Armenia, Azerbaijan, Stati Uniti, Unione Europea, Polonia, Francia, Lituania, Svezia, Lettonia, Ucraina, Estonia, Israele ha reso omaggio ai martiri - ha ribadito l’infondatezza del parallelismo, ricordando che l’UE non è ostile alla Georgia.
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!