Ritengo che le votazioni serbe dell'11.5.2008 costituiscano uno snodo importante: parlerei di un momento topico nella storia della Serbia.
E' fin troppo evidente che i serbi del Kosovo non hanno altre alternative che quella di rafforzare gli esponenti più intransigenti in ordine alla difesa degli interessi nazionali serbi in tutto lo Stato, compreso il Kosovo.
In realtà, è una via obbligata, pena la perdita progressiva della residua identità serba nel Kosovo a fronte di una montante politica della etnia e della dirigenza albanese nella direzione di una "normalizzazione" in chiave anti-serba del nuovo "Stato".
Va detto, poi, che la fragilità di questa nuova creatura (lo Stato fantoccio del Kosovo) imposta dagli interessi internazionali contro la storia ed il diritto fa prevedere nei tempi medio-lunghi la fine dello Stato stesso (che non potrà essere tutelato in eterno dalle baionette UE ed USA): di qui l'imperativo categorico di tener duro da parte dei serbo-kosovari, in attesa che l'orizzonte si schiarisca.