Spettabile sig. Bergamaschi,
ho letto con interesse il suo articolo e in linea di massima l'ho trovato sufficentemente corretto fino -quasi- alla fine. Purtorppo, una volta letta l'ultima frase, mi sono dovuto ricredere. Come fa a dire che "sarebbe meglio non conoscerlo il passato per costruire un presente senza pregiudizi e rancori e preparare, finalmente, il futuro"? Da quando la negazione del passato è diventata la pietra d'angolo sulla quale costruire il futuro? Il congresso di Berlino di fine '800 ha stabilito i confini dell'Africa basandosi sul principio che lei auspica ossia proprio sulla noncuranza della storia dei popoli che in Africa abitano. Ritene che sia stata una spartizione equa? Negli ultimi 10 anni ci sono stati 5 milioni di morti causati da guerre nella zona dei grandi laghi. E sono passati 130 anni. Ed è solo uno dei tanti conflitti che ancora insagunano l'Africa.
La Storia dei Balcani non è una "ossessione", è una delle chiavi necessarie (ma non sufficienti) per comprendere la complessità del presente e solo con la comprensione piena del presente si può costruire un futuro.