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Giacomo Scotti

Giacomo Scotti non è quello scrittore imparziale che si crede; non ha vissuto nel confine orientale durante la guerra, che in Istria è stata sicuramente più feroce che nella campagna di Russia tedesca; i partigiani titini vedevano in tutti gli italiani dei fascisti e si comportavano di conseguenza; tutti gli impiegati pubblici che per il lavoro che svolgevano dovevano essere iscritti alla Casa del Fascio, e perciò diventavano automaticamente dei fascisti; la popolazione istriana era oppressa da una parte dai tedeschi che avevano annesso l'Istria e il Friuli alla Grande Germania, i giovani di leva dovevano indossare la divisa della Wermacht, e dall'altra parte dai partigiani Titini che per combattere il forte esercito germanico avevano installato il regime del terrore: davanti al pensiero delle foibe il soldato tedesco impallidiva; Giacomo Scotti ha presentato un libro sulle foibe ma ha scritto solo quello che poteva dire; i fiumani di adesso sono pur sempre i discendenti dei druzi di allora, e lo Scotti non ha voluto nè potuto srivere tutto; anche nello scritto di Goli Otok ha scritto solo una parte, ed è credibile in Italia perchè gli italiani sannopoco di quelle cose; perchè non ha parlato dell' infoibamento di undicimila sloveni anticomunisti a Koc'evsky Rog consegnati elle truppe di Tito dagli inglesi e tutto questo a guerra finita? Il primo massacro del dopoguerra, che non è Srebrenica, e molto più trerificante; bisigna poi ricordare che i partigiani di Josef Broz erano