Renato Sanković
(20/03/2007 21:28)
Sono d' accordo con Enzo sul fatto che diversi comuni dell' Istria costiera, con maggioranza italiana, come pure diversi comuni del Goriziano e del Carso, con maggioranza slovena, sono stati assegnati alla Jugoslavia o all' Italia non in base alla struttura etnica della popolazione, bensi' sulla base di una semplificazione "cartografica".Del resto seguendo le reali delimitazioni etnico-linguistiche la geografia politica sarebbe stata ancor piu' complessa. Trieste ed i comuni italiani dell' Istria occidentale sarebbero state un' enclave separata dal territorio nazionale in qualnto in Carso e la sua costa (da Barcola a Devino, passando per Sistiana-Aurisina) sarebbero appartenute alla Jugoslavia (Slovenia). Inoltre sarebbero state separate anche dal resto dell' Istria. Lubiana non avrebbe mai rinunciato al proprio sbocco al mare. Chi ha tracciato i confini nel trattato di pace ha effettuato un' operazione di semplificazione che comunque ha mantenuto Trieste collegata all' Italia con l' appendice carsico-costiera e alla Slovenia ha dato uno sbocco al mare in quella parte dell' Istria dove ,nell' immediato entroterra, viveva anche popolazione autoctona slovena. Immagino non sia stato semplice tracciare dei confini che accontentassero tutti. Naturalmente nelle decisioni finali fu determinante la posizione politica di ogni stato.Quella dell' Italia non era certo delle migliori essendo uscita dalla guerra come paese sconfitto, solo in parte riscattato dai due anni di Resistenza.