jasmina
(17/11/2009 14:36)
Che c'entra, nemmeno Saviano parla solo dei casalesi...parla anche della Politkovskaja ad esempio...Il mio paragone era enfatizzare la solitudine dei coraggiosi... Rjukaj è brava e coraggiosa, allo stesso modo in cui lo sono le due Svetlane del Pescanik a Belgrado che denunciano i problemi della società serba. Sono loro a smuovere le coscenze colettive, anche se difficili da accettare lì per lì. Per quel che riguarda l'archeologo, mio caro, ti sbagli di grosso. Puoi parlare delle repressioni reciproche ad ondate diverse, come hai fatto (sitando solo serbe, ma questo sei te...). Ma citarle come i periodi del cambiamento della toponomastica albanese è disonesto. Ad esempio, i miei avi che provengono dal nord del Kosovo, nel punto dei tre confini - montenegrino, serbo e della Vecchia Serbia alias Kosovo, è si sono sucessivamente stabiliti nei territori precedentemente abitati dagli albanesi che a loro volta erano arrivati lì con i turchi cacciando i serbi (come ben sai, in quelle terre lì ci siamo dati la caccia a vicenda aizzati dall'esterno praticamente da sempre), e che si chiama Toplica, ci sono ancora i nomi albanesi dei vilaggi che nessuno ha mai toccato in tutti questi secoli: Kashevar, Grgure, sono solo alcuni esempi. Quindi, non è assolutamente vero che in Serbia sia mai stata effetuata una simile politica. La paura di fondo sappiamo tutti benissimo quale è: una possibile rivalsa sui territori che mostrano una presenza storica diversa dalla odierna.