ionios-unibo
(08/02/2010 21:09)
La questione macedone viene percepita in maniera completamente antitetica dai paesi coinvolte direttamente, basta seguire i nostri amici: la stoicità del greco Kostas che cerca invano di trovare una possibilità simbiotica di buon vicinato contro l'intransigenza del giovane fyromiano Branko forte di un indottrinamento titoista su misura ed arrogante allo stesso tempo di un revanscismo immotivato dettato USA..... e getta.Non so, se è+ o- condannabile o addirittura scandaloso che una parte dei profughi anatolici riversati in Grecia dopo i fatti del 1922 stremati e sistemati in Macedonia si sentano macedoni a tutti gli effetti o è più grave che una ristretta minoranza dopo aver perso la guerra impugnando le armi contro la propria patria fino al 1949 servendo ideologie e indottrinamenti che si sono rivelate fallimentari,riproposte oggi esclusivamente a Skopje,riparati al epoca dei fatti in ex-jugoslavia varcando il confine ellenico e creando ex-novo alle porte della Macedonia una nuova Macedonia omonima ,un escamotage per confondere l'opinione internazionale servendo mire espansionistiche titine ed illudere la popolazione al interno,propagandando il macedonismo forzato jugoslavo.Chi è il vero macedone?e che cosa possa significare oggi una omonimia di due o tre o quattro popoli con percorsi storico ,sociali,culturali completamente diversi potrebbe essere un vantaggio, una base comune di distensione o un svantaggio un pretesto destabilizzante in zona?