ionios-unibo
(11/01/2010 04:54)
I simpatici "vù comprà"che colorano le piazze e le vie dello shopping cercano di sopravivere vendendo le loro mercanzie quasi sempre imitazioni delle grandi firme.Non sono pochi,che spendendo poco e contrattando molto riescono a portare a casa una griffe di lusso apparentemente originale ma contraffatta e qualitativamente taroccata e scadente.L'acquirente occasionale spinto dal instinto soddisfa il suo bisogno,comprando il falso pensando di risparimiare e faccia bella figura compiaciuto che al negozio avrebbe speso di più.Ovviamente non si entra in sillogismi di tipo economico-sociale cioè evasione fiscale,perdita dei posti di lavoro,finanziamento indiretto della criminalità organizzata,sfruttamento del lavoro minorile etc..Ma il proprietaro del negozio SI,perchè lui,tratta l'originale,paga le tasse,le spese,il personale e credenel sistema sano, in una concorenza leale e non so se viene tutelato per le occasionali multe delle ordinanze sindacali contro la falsificazione.Impotente assiste davanti alle sue vetrine,il bazaar del falso e la sua attività a rischio di una economia sommersa.Nella stessa situazione,del nostro negoziante, si trova la Grecia che allibita assiste a un sciacallaggio sistematico della sua regione più importante la Macedonia da parte dei "vù comprà" di Skopje che con piacere si sono ritagliati un ruolo perlomeno sospetto,cosi indisturbati spacciano le loro teorie false, le istituzioni greche spesso corrotte, impotenti a difendere l'originale dal falso.