E' indipendente dal 2006. Si autodefinisce nella costituzione "stato ecologico" ma non mancano le contraddizioni nella gestione del territorio. Per saperne di più naviga questo fotoracconto
Il Montenegro confina a nord-ovest con la Bosnia Erzegovina e per un breve tratto di costa con la Croazia, a nord-est con la Serbia, a est con il Kosovo e a sud-est con l'Albania. La sua capitale è Podgorica (185.937 abitanti, censimento 2011), città che si chiamava Titograd durante il periodo jugoslavo. Altre città principali sono: Nikšić, Bijelo Polje, Bar, Berane, Herceg Novi. La moneta ufficiale è l'Euro, non perché il Montenegro sia parte dell'Unione europea ma perché dal 1996 ha rinunciato ad una propria politica monetaria vincolandosi prima al marco tedesco e poi di conseguenza alla moneta unica europea.Nella foto: la mappa del Montenegro / Shuttestock.comIl paese è per la maggior parte montagnoso e la sua costa è costituita da una striscia di terra separata dall'entroterra da montagne calcaree e caratterizzata da numerose insenature rocciose. Uno sviluppo alimentato dalla speculazione immobiliare non ha ancora deturpato la natura straordinaria di queste terre: si va dalle Bocche di Cattaro, il più grande fiordo del Mediterraneo, ai laghi alpini del Parco Nazionale del Durmitor; dall'impetuoso fiume Tara, le cui gole verticali hanno reso questo paese praticamente inespugnabile da qualsiasi esercito, al Lago di Scutari, con la sua fauna unica in Europa.Nella foto: Entroterra montenegrino/ Shutterstock.com La popolazione del Montenegro è di 620.029 abitanti. Secondo il censimento del 2011 i gruppi etnici presenti sono: montenegrini (44,98%), serbi (28,73%), bosniaci (8,65%), albanesi (4,91%), croati (0,97%) e altre minoranze. Interessante il dato relativo alla lingua madre : 42,88% dichiara di parlare serbo e il 36,97% montenegrino, seguono poi bosniaco, albanese, croato e altre lingue. Nonostante sia ufficializzata nello stesso censimento, la distinzione della lingua montenegrina da quella serba è tuttora oggetto di ampi dibattiti. Al censimento 2011 il 72,07% degli abitanti si è dichiarato di religione ortodossa, il 19,11% di religione islamica o musulmana, il 3,44% di religione cattolica.Nella foto: Podgorica / Alfredo FalvoIl Montenegro, per secoli principato indipendente, viene riconosciuto come stato moderno al Congresso di Berlino nel 1878. Combatte a fianco della Serbia durante le guerre balcaniche e dopo la Grande guerra entra a far parte della Jugoslavia. L'Italia occupa il Montenegro nel 1941 ed il paese è teatro di violenti combattimenti fino alla liberazione dai nazi-fascisti nel 1944. Diventa poi Repubblica nella Jugoslavia socialista e inizia un processo di modernizzazione industriale. La sua capitale Podgorica viene rinominata Titograd in onore del nuovo presidente Josip Broz Tito.Nella foto: Cetinje, antica capitale del Montenegro / Shutterstock.comA partire dal 1992, dopo la secessione delle altre repubbliche e lo scoppio della guerra, il Montenegro rimane con la Serbia in quello che resta della Federazione Jugoslavia. Solo a partire dal 1996, e dopo le guerre in Croazia e Bosnia Erzegovina, il governo di Milo Đukanović prende le distanze dalla Serbia di Slobodan Milošević, alimentando le istanze indipendentiste presenti in Montenegro. Si avvia così un graduale processo di separazione da Belgrado che si conclude con un referendum nel 2006 nel quale il 55,5% dei cittadini montenegrini vota a favore dell’indipendenza.Nella foto: "Sì" all'indipendenza / Luka ZanoniDall’indipendenza il Montenegro si è impegnato nel processo d’integrazione europea ottenendo lo status di paese candidato all’UE nel 2010 e avviando i negoziati di adesione nel giugno 2012. Per poter diventare il 29 stato membro, il Monegro deve affrontare ancora riforme importanti per garantire lo stato di diritto, lotta alla corruzione e al crimine organizzato. Su questi temi si è attivata la società civile che contesta l’inadeguatezza di una classe dirigente che da oltre venti anni controlla il paese. Alle elezioni del 2012 Milo Đukanović è diventato primo ministro per la settimana volta,dopo essere stato presidente dal 1998 al 2002.Nella foto: Perast / Shutterstock.comUna vera esperienza è risalire in barca il lago di Scutari, una biosfera unica, un paradiso per il bird-watching. Il lato montenegrino del lago è stato dichiarato riserva naturale nel 1983 ed è oggi una delle riserve faunistiche più grandi d'Europa, con le sue 270 specie di uccelli e dove si trovano gli ultimi esemplari di pellicano. Il lago è costellato di piccoli villaggi di pescatori e monasteri. La sera poi è consigliata una cena nel villaggio di Virpazar, a base di pesce (anguille, trote e carpe) innaffiato dall'ottimo Vranac, il vino rosso più buono del Paese.Nella foto: Il lago di Scutari / Shutterstock.comL'affascinante villaggio di Njeguši, 1.000 metri sul livello del mare e 250 abitanti, sorge nei pressi del Parco Nazionale del Lovćen, ed è rinomato per il prosciutto crudo leggermente affumicato e il suo formaggio di pecora. La produzione dei prosciutti comincia agli inizi del mese di novembre. I prosciutti di maiale, che pesano dagli 8 ai 12 kg, vengono dapprima cosparsi di sale marino, poi immersi nella salamoia, e infine issati e appesi sotto i tetti delle case per essere affumicati. Il fumo che arricchisce il sapore del prosciutto è creato bruciando ogni giorno fusti e segatura di faggio per un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.Nella foto: una "casa del fumo" a Njeguši / Shutterstock.com