Cirillico serbo

Preservare e stimolare l'uso del cirillico: questo l'obiettivo del ministero della Cultura serbo, che ha presentato una serie di misure che rendono obbligatorio l'alfabeto ufficiale serbo in molti settori, con tanto di multe per i trasgressori. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [2 agosto 2018]

Il cirillico in Serbia è in pericolo, minacciato dallo strapotere dell'alfabeto latino, che penetra sempre di più nel paese sulle ali della globalizzazione. O almeno, questa è la percezione nelle stanze del ministero della Cultura di Belgrado, che ha annunciato la proposta di una serie di misure per rilanciare l'uso del cirillico.

Misure che dovrebbero essere discusse dal governo nel prossimo futuro e che, per ammissione dello stesso ministro, Vladan Vukosavljević, sono destinate a sollevare non poche polemiche. Nel progetto di legge il cirillico, che la costituzione serba già definisce “alfabeto ufficiale” della Serbia, potrebbe divenire obbligatorio per tutte le comunicazioni istituzionali sia a livello centrale che locale, in università e scuole, ma anche nei media pubblici o a partecipazione statale. Unica eccezione, le comunicazioni che riguardano quelle minoranze nazionali la cui lingua venga scritta in alfabeto latino.

Il cirillico, creato nei Balcani nel x secolo dagli allievi di san Cirillo, che poi lo intitolarono al loro mentore, dovrà essere utilizzato anche nelle comunicazioni che riguardano aziende e persone giuridiche: anche targhe, libretti d'uso e d'istruzione, in Serbia non potranno più essere stampate con l'alfabeto latino.

Per i trasgressori, sono previste multe salate: nel progetto di legge, i dipendenti pubblici che non dovessero adeguarsi rischiano multe fino a 100mila dinari, pari a quasi 850 euro. Per le aziende che dovessero scrivere in alfabeto latino istruzioni o certificati di garanzia, la sanzione amministrativa potrebbe toccare addirittura il milione di dinari.

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