Boyko Borisov - © Alexandros Michailidis/Shutterstock

Boyko Borisov - © Alexandros Michailidis/Shutterstock

Tenute al picco della terza ondata da Covid-19, le elezioni parlamentari di ieri in Bulgaria hanno fornito un risultato interlocutorio: il premier Boyko Borisov mantiene la maggioranza relativa, ma la formazione di un nuovo governo resta un rebus. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [5 aprile 2021]

Il partito di centro-destra GERB del premier Boyko Borisov - con quasi il 25% delle preferenze - ha ottenuto come previsto la maggioranza relativa nelle elezioni parlamentari tenute ieri in Bulgaria.

I risultati sono però più magri del previsto e accompagnati dalla forte crescita dei partiti d'opposizione, primo fra tutti il nuovo movimento “C'è un popolo così” del popolare anchorman e cantante Slavi Trifonov, che alla prima apparizione alle urne si è piazzato secondo con quasi il 19% dei voti.

Buoni risultati anche per le forze che hanno cavalcato le lunghe proteste di piazza dell'estate scorsa, che chiedevano le dimissioni di Borisov, accusato di corruzione e nepotismo: la destra liberale di Bulgaria Democratica ha superato il 10%, mentre gli attivisti di “Alzatevi! Fuori i mafiosi!” ha toccato il 5% dei voti. Pesanti sconfitte per il Partito socialista, sceso sotto il 15% e per le formazioni nazionaliste, rimaste tutte fuori dal prossimo parlamento.

Lasciata alle spalle la giornata elettorale – segnata da pesanti misure anti-pandemiche e da un'affluenza anemica, fermatasi al 47,5% - si cerca ora una possibile formula per risolvere il rebus del prossimo esecutivo.

Commentando i risultati, Borisov ha proposto la creazione di un governo tecnico, per assicurare stabilità nei prossimi, difficili mesi ancora segnati dall'epidemia. L'opposizione avrebbe i numeri per proporre un'alternativa, ma al momento appare profondamente divisa. Una situazione complessa che – sostengono in molti – potrebbe portare a nuove elezioni anticipate già il prossimo autunno.

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