Kosovo, nasce il governo Kurti

4 febbraio 2020

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Con 66 voti a favore e dieci astenuti nel parlamento di Pristina - e a quattro mesi dalle elezioni vinte da Vetëvendosje – il Kosovo ha finalmente un nuovo esecutivo guidato da Albin Kurti.

Il nuovo governo, riduce i posti ministeriali a 15, nasce dall'accordo tra Vetëvendosje e Lega democratica del Kosovo (LDK), che avranno sei ministeri a testa (i restanti tre saranno appannaggio delle minoranze etniche, come voluto dalla costituzione kosovara).

Due i ministri appartenenti alla Srpska Lista, espressione della minoranza serba: quello delle Comunità (Dalibor Jevtić) e quello dello Sviluppo (Ivan Milojević).

“Spenderemo meno sui privilegi, e più sui progetti da realizzare” ha dichiarato ieri in parlamento Kurti. “Il nostro sarà il governo dello sviluppo economico, e ci concentreremo sulla creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche sulla riforma della giustizia e sulla lotta alla corruzione”.

I negoziati tra le due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni dello scorso ottobre si sono rivelati lunghi e complessi: alla fine Vetëvendosje ha ceduto la presidenza del parlamento, che sarà assunta da Vjosa Osmani (LKD).

Gli alleati hanno deciso di lasciare aperta la questione dell'elezione del prossimo presidente del Kosovo, che dovrà sostituire Hashim Thaçi, su cui almeno per il momento non si è trovata una soluzione condivisa.

Rispetto al dialogo con la Serbia, Kurti ha dichiarato di essere pronto a rilanciarlo “solo sulla base di un consenso politico allargato”, confermando che chiederà a Belgrado “di assumersi le responsabilità sui crimini di guerra commessi” e di procedere a pagare riparazioni di guerra.

Il leader di Vetëvendosje ha poi annunciato l'introduzione del servizio militare obbligatorio, così come di una legge sulla confisca di proprietà e beni frutto di attività illecite.


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