Elezioni in Slovenia: torna Janša, ma il governo resta un rebus

4 giugno 2018

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Una vittoria politica che però non assicura la possibilità di formare un governo: è quella ottenuta ieri dal veterano della politica slovena Janez Janša, il cui Partito Democratico Sloveno (SDS) ha ottenuto una larga vittoria relativa, arrivando quasi a toccare il 25% dei voti nelle elezioni politiche anticipate.

Janša torna così al centro della vita politica slovena, nonostante la condanna e il carcere per corruzione, arrivati nell'ambito dello scandalo “Patria”. Il buon risultato elettorale, dovuto secondo molti analisti alla forte retorica anti-immigrati, non significa però che il SDS sarà in grado di creare una coalizione sufficiente a guidare li prossimo governo, visto che in pochi al momento sembrano disposti a collaborare con il partito di Janša.

Al secondo posto, con circa il 12% dei voti, si è piazzata la lista che sostiene l'ex comico liberale e oggi politico “anti-sistema” Marjan Šarec, che giocherà un ruolo importante negli equilibri politici del prossimo parlamento di Lubiana.

Seguono i socialdemocratici (10%), il Partito del centro moderno (SMC) del premier uscente Miro Cerar, attestatosi al 9,7% e “Levica” (Sinistra) con il 9,3%. Più indietro Nuova Slovenia (7,1%), il Partito di Alenka Bratušek (5,1%), il Partito democratico dei Pensionati di Slovena (DeSUS) col 4,9%) e i nazionalisti del Partito nazionale sloveno (4,2%).

L'affluenza è stata bassa, fermandosi al 51,97% degli aventi diritto.


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